Procedono i lavori di musealizzazione del Parco del Castello di Donnafugata, uno dei più grandi giardini di pregio storico della Sicilia. L’Assessorato alla Cultura del comune di Ragusa, in collaborazione con l’ufficio del verde pubblico, ha attivato il ripristino delle essenze originali volute dal barone Corrado Arezzo, che fu anche un esperto botanico. La ricerca storica, condotta dall’architetto Giuseppe Iacono e da Gaetano Cosentini, ha permesso di far emergere nel dettaglio il disegno originale del parco e di risalire alle specie botaniche scelte dal suo illustre proprietario.
Sono attualmente in corso i lavori per riconfigurare le aiuole attorno alla fontana della rotonda nella zona del parco definita giardino alla francese delimitandole con la siepe originale, il buxus sempervirens, e ripristinando le aree fiorite che il barone a suo tempo aveva individuato. I lavori già eseguiti hanno riguardato il rifacimento dell’agrumeto situato nella zona sud-ovest del parco, vicino all’area dell’apicoltura e delle erbe aromatiche, ripiantando varie specie particolari di agrumi come la “mano di Buddha”, il limone rosso, il limone pane e tanti altri tipi di aranci e mandarini. “Il ripristino delle essenze originali rispecchia esattamente quello che fece il barone quando era lui stesso ad occuparsi di questa zona definita “u iardinu”, il tipico ortofrutteto siciliano ricchissimo di varietà di piante – spiega l’assessore alla Cultura Stefania Campo –
Si passerà poi alla cura e sistemazione di altre essenze nella zona nord-est che caratterizza il giardino inglese dove oltre al bosco dei pini e al giardino delle opuntie, sono presenti anche molti elementi architettonici come la chiesetta del monaco, la fontana della Sicilia riflessa, il labirinto, il sedile con lo scherzo d’acqua, il belvedere con il lago, il caffe house, la fontana dei putti, la collina con il tempietto, la grotta con il ninfeo, l’area dei cenotafi e le serre. Saranno anche messe in funzione le vasche e le fontane con le piante acquatiche e ripristinati tutti i percorsi, compreso il belvedere. La costante cura e manutenzione avuta per il parco in questi due anni, ripiantando le essenze originali e riconfigurando i viali e il disegno delle aiuole che i segni del tempo e l’incuria avevano cancellato – ribadisce l’assessore Campo – restituisce oggi ai visitatori l’immagine dell’epoca che, oltre all’importanza di preservare il valore storico del parco, istituisce un percorso didattico e di studio a più livelli di approfondimento. Il parco infatti possiede anche specie rarissime, esemplari unici nel mediterraneo che saranno valorizzati con apposita segnaletica”.