Modica. Circa 400 mila euro per la promozione del cioccolato. Ora occorre uno sforzo in più da parte dei cioccolatieri

cavalcade e cioccolata

Dal 2014 alla fine del 2015 il Comune di Modica e i cittadini con le loro tasse avranno contribuito per circa 400 mila euro ( CiocoModica 2014, Expo, CiocoModica 2015) alla promozione di quello che è diventato il prodotto di punta ai fini mediatici della città. La promozione turistica di Modica e la diffusione nel mondo del cioccolato sembrerebbero legati in maniera indissolubile.

Il cioccolato modicano è un fenomeno, perché di un fenomeno parliamo parli che Modica rappresenta un imponente patrimonio storico culturale ed artistico e che la sua promozione deve quasi piegarsi con riverenza alla barretta di cioccolato.
Se è vero ed innegabile che la città gode di un ritorno di immagine degno di nota è anche vero che il settore dolciario aumenta senz’altro il proprio fatturato e se così non fosse sarebbe ingiustificato il sacrificio della città.
Nessun altro comparto produttivo ha mai goduto di tanta attenzione da parte del Comune. Non dimentichiamo che a Modica, polo avicolo più importante del centro sud, si producono un milione di uova al giorno con un livello occupazionale di tutto rispetto. C’è la zootecnia, per citare un’altro comparto produttivo importante, che rappresenta una fetta consistente del nostro Pil.
I cioccolatieri di Modica stanno contribuendo sicuramente con impegno ma la preoccupazione è che il cioccolato rimanga solo un prodotto culturale, relegato in un mondo proprio, un’ invenzione solo in grado di destare curiosità. Per scongiurare quest’ipotesi è necessario che gli imprenditori non si affidino solo agli investimenti pubblici, ma producano il massimo sforzo per far si che il cioccolato sia fonte anche di lavoro e di crescita occupazionale.
Il merito della Ferrero non è certo quello di avere reso famosa la città dove è nata la Nutella(è stato anche quello), ma soprattutto ha saputo creare tantissimi posti di lavoro ed un prodotto di eccellenza presente in tutto il mondo.
E’ chiaro che non potrà mai chiedersi questo alla “barretta modicana” perché perderebbe la propria essenza, ma dovrà comunque ritagliarsi uno spazio commerciale più ampio dove oltre al valore culturale, inevitabilmente legato alla città, al barocco, alla cultura popolare, acquisti anche un valore prettamente commerciale. Diversamente continueremo a parlare del cioccolato modicano come un sito da visitare alla stregua di un monumento.

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