Servizi per Modica, le perplessità della Cgil

salvatore terranova

L’Amministrazione ha proceduto ad approvare il piano di razionalizzazione delle Società partecipate. Per la Cgil il sindaco non si è mosso lungo il percorso tracciato nella riunione di circa due mesi fa con le organizzazioni sindacali e le RSA della Servizi per Modica.
Le misure e i criteri adottati nella delibera vanno, infatti, nella direzione opposta e contraria rispetto a quanto finora asserito dall’Amministrazione comunale, che ha assunto e ribadito, sia in campagna elettorale che non più tardi di 2 mesi addietro,

l’impegno di voler valorizzare la Società e i suoi dipendenti, e di dare seguito all’accordo sottoscritto nel 2014, nel quale è previsto l’adozione di misure che prevedono la riduzione dell’organico della SPM attraverso il ricorso ad accompagnamento alla pensione dei lavoratori con anzianità utile al raggiungimento dei requisiti di pensionamento, ottenendo in questo modo una graduale e costante riduzione del bacino dei lavoratori della Società e la conseguente riduzione dei costi. “La nostra organizzazione – spiega il segretario Salvatore Terranova – ha avanzato nel 2014 la proposta, divenuta poi accordo tra le parti, di avviare, facendo ricorso per la SpM alle disposizioni di cui all’art 4 del decreto legge n. 92/2012, convertito in legge, una operazione simile a quella avanzata, voluta e portata avanti dalla Cgil nei confronti del Comune, che ha portato al pre-pensionamento di 79 dipendenti comunali, consentendo a regime una notevolissima contrazione delle spese del Bilancio comunale.
Nel prendere atto che il  Sindaco, prima di approvare la delibera predetta, non solo non ha ritenuto, al contrario di quanto stabilito dalla vigente normativa, di esperire preliminarmente il previsto confronto con le organizzazioni sindacali, ma si è mosso lungo un versante che sembra smentire in radice quanto finora l’Amministrazione ha sbandierato in largo e in lungo, cioè di volere rimpolpare i servizi da affidare alla Società e non piuttosto di svuotarla (come si sta sta profilando concretamente con la esternalizzazione ai privati dei servizi più significativi), la scrivente chiede la immediata convocazione di un incontro, al fine di giungere ad un accordo per apportare i necessari correttivi alla predetta delibera, ferma restando la finalità di ridurre i costi complessivi della partecipata nel rispetto pieno della norma che impone la razionalizzazione delle spese della società pubbliche.
Visto il nuovo, incondivisibile e non concertato indirizzo scaturente dal precitata delibera, la scrivente, nel ribadire la propria non condivisione rispetto al chiaro intendimento della Giunta Municipale di operare la esternalizzazione di quasi tutti i servizi ad oggi affidati alla SpM e alla liquidanda Modica Multiservizi, invita il Sindaco a rivedere le scelte politiche che intendono attuare, riaprendo in confronto con le parti sindacali per addivenire ad un punto di equilibrio tra le esigenze dell’Ente, che deve ridurre i costi della partecipata, e la tutela dei livelli occupazionali”.
La Cgil, così come si oppose alle scelte di esternalizzazione dei servizi quando la precedente Amministrazione intese muoversi in quella direzione, denuncia il fatto che gli indirizzi che questa Amministrazione intende attuare attraverso la più volte citata delibera 69 del 31 marzo 2015 potrebbero mettere a rischio il futuro lavorativo di 100 e più famiglie.

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