I Carabinieri hanno fatto irruzione in un garage di Vittoria, scoprendo che si trattava di un vero e proprio laboratorio per la preparazione di dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina da immettere sul mercato.
Il locale era già attenzionato da alcuni giorni da militari dell’Arma che notando, in qualunque ora della giornata, uno strano andirivieni dallo stesso, avevano deciso di approfondire la vicenda, organizzando degli specifici servizi di osservazione.
I sospetti erano tra l’altro accentuati dalla circostanza che il soggetto che i Carabinieri avevano notato più volte entrare e uscire dal garage, dagli accertamenti svolti, ufficialmente non era né il proprietario del garage e né risultavano contratti di affitto registrarti a suo nome, aumentando i sospetti che all’interno dello stesso potesse svolgersi qualche illecita attività.
Nella mattinata del 22 maggio quindi, i militari, avendo notato nuovamente lo stesso soggetto accedere al garage in questione, decidevano d’intervenire facendo irruzione nel locale che, a prima vista, sembrava essere un comune deposito di materiali per l’edilizia, circostanza questa che, apparentemente, poteva non destare alcun sospetto, considerato anche che il soggetto fermato, il 60enne Salvatore Salice, incensurato di Vittoria, ufficialmente svolge la professione di muratore. I Carabinieri decidevano però di approfondire gli accertamenti e i loro sospetti si rilevano esatti poiché, in un secchio occultato sotto un motozappa, veniva rinvenuta sostanza stupefacente del tipo cocaina e tutto l’occorrente per preparare le dosi da immettere sul mercato, ossia buste di cellophane ritagliate in piccoli pezzi di forma rotonda, per confezionare le singole dosi, dei coltelli per suddividere la sostanza e setacci di varie dimensioni per polverizzare la sostanza stupefacente. Infatti se undici dosi erano già state preparate in confezioni termosaldate, che consentono di non disperdere la sostanza e, quindi, erano già pronte per essere smerciate, vi era un quantitativo di 60 grammi di cocaina che era ancora sotto forma di pietra e che quindi richiedeva un certo processo di lavorazione per essere ridotto in polvere e poi suddiviso in singole dosi. Da notare che era stata usata anche l’accortezza di custodire lo stupefacente in un barattolo di vetro riempito di riso, che ha la caratteristica di assorbire l’umidità che, se venisse a contatto con lo stupefacente, potrebbe alterarne la purezza e la qualità, rendendo più difficile la commercializzazione o, quantomeno, facendogli perdere parte del suo valore di mercato.
Dallo stupefacente ritrovato sarebbe stato possibile ricavare oltre 250 dosi che, se rivendute, avrebbero potuto fruttare circa 12 mila euro considerato che il prezzo sul mercato della singola dose di cocaina si aggira su 50 euro circa.
Quello che sembrava un normale deposito di mezzi e attrezzature da lavoro si è rivelato quindi essere un laboratorio per confezionare e occultare dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Le indagini adesso proseguiranno per individuare la provenienza dello stupefacente, individuare gli altri soggetti coinvolti nell’illecita attività accertata e verificare quanta altra sostanza era già immessa sul mercato.
Salvatore Salice è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, dopo le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Ragusa, d Francesco Puleio, è stato associato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.
Nell’ambito della stessa operazione di polizia giudiziaria sono state pure eseguite una serie di perquisizioni nei confronti di soggetti noti per essere dediti al consumo di sostanze stupefacenti, al fine d’individuare i canali attraverso i quali viene smerciato lo stupefacente. Nel corso di uno di tali controlli, veniva identificato G.P., commerciante di 40 anni di Vittoria che, fermato e sottoposto a perquisizione mentre si trovava alla guida della sua autovettura nel centro abitato di Vittoria, veniva trovato in possesso di 5 grammi di cocaina, che occultava nella tasca dei pantaloni e che venivano sottoposti a sequestro. Le successive analisi di laboratorio dovranno ora cercare di accertare se tale cocaina presenti le stesse caratteristiche di quella rinvenuta nel garage – laboratorio gestito dal Salice, in tal modo dimostrando che quella scoperta dai Carabinieri rappresenta una vera e propria centrale per la preparazione dello stupefacente da immettere sul mercato vittoriese. Nel frattempo G.P. veniva denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché il quantitativo di stupefacente trovato in suo possesso, considerato che si trattava di cocaina, le cui singole dosi sono inferiori anche a 0,5 grammi lasciava ipotizzare che lo stesso fosse destinato non al consumo personale, ma allo spaccio al dettaglio ai tossicodipendenti.