L’Asp Ragusa vuole rimodulare il servizio di ristorazione aziendale. L’on. Minardo portavoce delle preoccupazioni dei lavoratori

nino minardo

L’Asp di Ragusa vuole rimodulare il servizio di ristorazione aziendale. Della questione è stato interessato l’on. Nino Minardo, da una delegazione di lavoratori precari dell’Asp a tempo determinato a turnazione quadrimestrale che a nome delle 50 unità lavorative si sono detti preoccupati per la decisione della Direzione Generale Asp di Ragusa di voler procedere ad una rimodulazione del servizio di ristorazione nell’ottica di una riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse.

L’on. Nino Minardo facendosi portavoce della questione ha scritto al direttore generale, Maurizio Aricò, per capire quali sono i motivi che stanno portando riduzione dei centri di cottura, dagli attuali tre a due, Vittoria e Modica, chiudendo così Ragusa. Mentre Vittoria si occupa dei pasti per il Guzzardi e per il nosocomio di Comiso; Modica, con la nuova rimodulazione, si dovrebbe occupare del Maggiore, del Busacca di Scicli e degli ospedali Arezzo e Civile di Ragusa.
Tale scelta appare, ha sottolineato Minardo, poco opportuna viste le criticità che si verrebbero a creare per le quali a pagarne le conseguenze è sempre e comunque l’utenza. Chiudere Ragusa e trasferire le attività ed il personale a Modica procurerà diverse ripercussioni a cominciare dal cibo che arriva freddo e scotto, per finire all’ impossibilità di ordinare i pasti extra per i pazienti ricoverati in orari straordinari e tra loro ci sono bambini e anziani. Ma la questione è delicata anche per i 50 lavoratori precari considerato che il servizio non potrebbe essere ripristinato con le stesse modalità con il rischio di perdere la propria occupazione per una scelta che incide negativamente, come detto, sulla qualità del cibo a discapito dei malati e che non porterà al risparmio.

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