Ragusa. Partecipato incontro organizzato dalla CGIL contro la violenza sulla donna

violenza sulle donne

Interessante incontro quello organizzato ieri dalla cgil di Ragusa sul tema: Violenza: impariamo a riconoscerla. Una sala gremita di gente, generazioni a confronto, varie professionalità e la presenza del Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, e del Dirigente delle volanti, Fracchiolla. L’esigenza di questo secondo appuntamento nasce dalla consapevolezza che la violenza sulle donne non è un problema privato, del singolo individuo ma un problema pubblico, di tutti.

Solo facendo prevenzione quindi parlandone, confrontandosi, solo conoscendo il fenomeno e la rete di aiuti istituzionali e non, è possibile alla donna denunciare, sentirsi protetta e aiutata nel difficile processo di rinascita. Quello della violenza è un reato che si consuma tra le mura domestiche, “non si vede”; i soggetti coinvolti sono solo due, in genere senza testimoni. Solo da poco tempo la polizia è autorizzata all’allontanamento del partner violento prima che venga emessa sentenza.
Con Marcello Ribbera (commissario della polizia di stato di Ragusa in quiescenza) si è compreso quanto pesantemente incide la storia giuridica del nostro Paese e quindi l’educazione mentale e sentimentale che continua a tramandarsi di generazione in generazione.
Con la dott.ssa Miosotis (psicologa e psicoterapeuta della Gestalt) si è approfondito l’aspetto psicologico e relazionale della donna violata.
Una donna che vive nell’ambiguità tra la violenza subita e la relazione affettiva. La violenza subìta, ripetuta e quotidiana si traduce in ansia, depressione, dipendenza da alcool e psicofarmaci, disturbi del sonno e questi disturbi vanno a sostituire il ricordo del fatto traumatico troppo doloroso per essere accettato e elaborato.
Drammatica la condizione delle donne e ancora più drammatico il silenzio che gira attorno a questa condizione. Silenzio che la CGIL vuole scardinare perché nessuno di noi nel proprio ambito di lavoro, nella propria famiglia, nel gruppo di pari può ancora far finta di niente o tollerare atti di violenza anche solo verbali. Un percorso di sensibilizzazione che ci avvii al cambiamento culturale, l’unico che consentirà alle donne di sentirsi sicure e a proprio agio a casa, a lavoro, per strada….

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