Processo a ginecologi dell’Ospedale Maggiore di Modica. Una condanna e due assoluzioni

ospedale maggiore

Nella vicenda penale che ha interessato tre ginecologi per il magistrato giudicante c’è un solo responsabile. Il giudice unico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, ha condannato, infatti, a due mesi di reclusione, pena sospesa, Emanuele Agosta, 66 anni(oramai in pensione), modicano, difeso dall’ avvocato Mario Caruso, ed ha assolto Antonio Sipione, 55 anni, di Rosolini, difeso dall’avvocato Giovanni Giuca, e Franca Spadaro, 49 anni, modicana, difesa dall’avvocato Rinaldo Occhipinti(i primi due medici responsabili della sala parto, l’ultima medico di turno nella divisione di Ostetrica dell’Ospedale “Maggiore”).

Erano accusati di interruzione colposa della gravidanza nei confronti di I.D., una donna trentenne di Modica, che, dopo la lettura del tracciato, sarebbe stata rimandata a casa e avrebbe anche avuto assicurazioni su possibili eventuali rischi, La donna e il marito si erano costituiti parte civile con gli avvocati Giovanni Favaccio e Bartolo Iacono. La giovane donna era alla quarantunesima settimana di gravidanza. Secondo l’accusa il medico di turno non avrebbe individuato la presenza del cordone nucale, omettendo, quindi, di diagnosticare tempestivamente la pericolosità del quadro clinico che si era venuto a determinare durante la gravidanza. Gli altri due imputati, sempre secondo il pubblico ministero, non avrebbero rilevato la sofferenza ipossica fetale da stenosi serrata in assenza di segnali cardiaci alle 15,30 del 4 marzo 2009, attendendo, invece, il parto spontaneo. Un quarto d’ora dopo, la donna partorì il feto già morto. Le assoluzioni sono arrivate con la formula “non avere commesso il fatto. Il pubblico ministero, Concetta Vindigni, aveva chiesto il massimo della pena per tutti, ovvero tre anni di reclusione ciascuno.

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