Lettera al direttore. “La buona scuola ed il controllo del mandato elettorale

lettera

Nella seduta del 20 Maggio scorso il Parlamento ha esitato a maggioranza il DDL n. 2994 più comunemente noto ddl sulla buona scuola. Tra i voti favorevoli al provvedimento si trova quello dell’on. Nino Minardo. Non si sa se questo voto favorevole scaturisca da un reale studio dell’atto o se sia frutto semplicemente di un’automatica ed acritica esecuzione degli ordini di partito. 

Non si pretende che il deputato Minardo conosca a fondo le problematiche e le dinamiche che si sviluppano all’interno della scuola, costituendo questa un mondo a lui estraneo; però votando atti che riguardano il delicato settore dell’istruzione dovrebbe almeno chiedersi o informarsi circa le conseguenze che ne deriveranno dalla sua approvazione. Diversi sono i rilievi, fondati, sollevati da docenti, studenti e sindacati, specialmente riguardo a quegli aspetti che ridimensionano significativamente la collegialità e la libertà di insegnamento, elementi questi sostanziali della funzione docente”.
L’ex consigliere comunale pone all’attenzione dell’on. Minardo, in quanto parlamentare rappresentante di un lembo della terra di Sicilia, “un elemento che probabilmente sarà sfuggito”. “Molti docenti meridionali, ma anche personale ATA, hanno avuto la possibilità di raggiungere l’agognata stabilizzazione occupazionale nella scuola, grazie ai diversi anni di incarichi e supplenze effettuate nelle scuole delle Regioni del Nord, dove questa situazione è spesso vissuta con insofferenza dagli insegnanti autoctoni. A titolo di esempio si riporta un trafiletto del giornale “Il cittadino di Lodi”: …la questione aperta dai docenti precari del Nord scavalcati nelle graduatorie dai colleghi trasferiti dal Sud con punteggi più alti. Anche in questo caso il confronto si è fatto acceso. In molte province del Nord l’aggiornamento delle graduatorie ha messo in luce un massiccio inserimento di precari provenienti da alcune regioni meridionali, soprattutto dalla Sicilia, dalla Campania e dalla Calabria. Un vero e proprio terremoto ha sconquassato l’ordine in graduatoria di molti docenti locali che dai primi posti sono finiti agli ultimi, perdendo ogni speranza legata all’imminente immissione in ruolo oltre che vedersi svanire la possibilità di essere convocati per eventuali supplenze.

Che speranza avranno tanti nostri concittadini di ottenere supplenze ed incarichi in altre regioni o provincie, visto che la nuova legge assegna ai dirigenti scolastici pieni poteri discrezionali di chiamare direttamente i docenti inclusi in una graduatoria territoriale? Quali garanzie vi sono perché i dirigenti seguano criteri meramente meritocratici e non rispondano ad altre logiche estranee a questi o, peggio, a sistemi clientelari?

Si auspica che in Senato la legge possa subire le dovute modifiche, anche al fine di bloccare la deriva autoritaria che sta sempre più caratterizzando l’azione di questo governo, e che la senatrice locale, dott.ssa Venerina Padua, voti secondo coscienza, magari confrontandosi ed ascoltando il mondo della scuola in tutte le sue componenti, e non per disciplina di partito.

Nel contempo sarebbe opportuno che ogni cittadino ricorra al controllo del mandato elettorale seguendo l’attività parlamentare dei propri rappresentanti istituzionali, anche se nominati invece che eletti”.

Grazie

Nino Cerruto

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