Abusava di una bambina di sette anni a Modica Alta. Anziano arrestato dalla polizia

violenza su bambina

Abusi sessuali in danno di una bambina di sette anni. Ieri sera gli agenti del Commissariato di Modica hanno arrestato un anziano 83enne, residente a Modica Alta, che avrebbe abusato della bambina ripetutamente, all’interno di un orto adiacente la propria abitazione. La ragazzina è rumena e pare venisse accompagnata dall’uomo dalla nonna(ma questo è ancora da stabilire). La polizia allarmata da alcuni residenti  di  questa situazione, aveva collocato alcune telecamere nella zona che hanno confermato i sospetti.

 Ieri sera, la polizia ha eseguito l’ordinanza cautelare del Gip, Giovanni Giampiccolo nei confronti di  G.G.,   per aver compiuto atti sessuali in danno di una bimb .
Le indagini della Polizia avevano avuto inizio alla fine del mese di Aprile a seguito di alcune segnalazioni che indicavano una sospetta condotta di un anziano in un quartiere di Modica Alta. Il predetto anziano era stato notato in più occasioni intrattenersi con una bimba, tenendola per mano e conducendola in luoghi appartati ovvero all’interno della propria abitazione.
A seguito di tale segnalazione, la Polizia avviava una meticolosa quanto tempestiva attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Monica Monego.
Nell’attività investigativa svolta dal Commissariato di Modica veniva coinvolta, oltre l’indagato, anche una famiglia rumena composta di sole donne le quali avevo consentito alla minore, di frequentare l’uomo. Questi, approfittando dello stato di bisogno di detta famiglia, il cui unico sostentamento è l’attività di badante svolta saltuariamente da alcune di esse, aveva iniziato già da qualche mese a frequentare la bambina offrendole leccornie e cibo per i familiari.

L’attività investigativa svolta dal Commissariato di Modica, consentiva di svelare circostanze e rapporti umani degradati che coinvolgevano oltre all’indagato anche una famiglia rumena, composta da sole donne, le quali avevano consentito alla minore seppur in presenza della bisnonna, di frequentare l’uomo.
Infatti, approfittando dello stato di bisogno e di povertà di detta famiglia, il cui unico sostentamento è l’attività di badante svolta saltuariamente da alcune di esse, l’indagato aveva iniziato già da qualche mese ad offrire leccornie alla bambina e cibo non solo a quest’ultima ma anche all’intera famiglia.
Infatti, proprio a seguito di tale condotta, scambiata per amicizia e affetto sincero nei confronti della piccola, G. G. riusciva a entrare non solo nell’abitazione di dette donne, ma attirando la piccola e la bisnonna con la scusa di offrire loro un pasto, queste ultime iniziavano a frequentare abitualmente l’abitazione dell’anziano.
In tale luogo la piccola veniva attirata anche dalla consolidata abitudine dell’arrestato di condurla in un orto, posto nei pressi della sua abitazione, in cui lo stesso custodisce delle galline ed una capretta.
Tali astuzie venivano poste in essere per ottenere la completa compiacenza della piccola che, a causa della giovane età e dell’ingenuità, era portata ad accettare le attenzioni del vecchio pur di mangiare e giocare con i suoi animali preferiti.
Proprio grazie all’attività tecnica, iniziata lo scorso 29 Aprile, i poliziotti analizzavano come l’anziano, che vive in completa solitudine, in più occasioni ospitasse la piccola e la bisnonna presso l’abitazione in cui lo stesso vive.
Qui sovente offriva gelati, patatine e piatti di pasta cucinati dalla bisnonna.
Proprio mentre quest’ultima era intenta a cucinare in un’altra stanza l’anziano approfittava della piccola, facendola sedere sulle proprie gambe.
Appariva strano agli operatori l’interesse morboso dell’anziano a tenere la bimba sulle proprie gambe e i movimenti sospetti della piccola che infastidita si divincolava in silenzio.
Proprio per il modo con cui lo stesso agiva, e la tolleranza della piccola verso tali condotte, il Pubblico Ministero riteneva di dover approfondire ciò che si verificava nell’abitazione dell’indagato, delegando il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica a procedere all’audizione della bimba avvalendosi di un neuropsichiatra infantile. Durante l’atto di P.G., effettuato con ogni cautela nei confronti della minore, emergeva con maggiore chiarezza quanto rilevato dalla visione delle immagini. Si scopriva, inoltre, che la piccola non aveva mai rivelato ai familiari l’accaduto poiché così le aveva detto di fare il G.G.
A seguitò di ciò, nello stesso pomeriggio, per esigenze di celerità nell’indagine, la mamma e gli altri membri del nucleo familiare venivano escusse sui fatti, facendo emergere le modalità con cui erano state avvicinate al parco e come l’anziano si fosse avvicinato al nucleo familiare portando regali e cibo finanche recandosi presso l’abitazione della piccola. Le medesime, confermavano di non aver sospettato nulla quando l’anziano invitava la bambina presso la propria abitazione con la scusa di mostrare gli animali che custodiva vicino casa e offrire loro del cibo.
A conclusione delle indagini, per quanto emerso dalle stesse e in ragione dei precedenti specifici dell’anziano che già nel 1989 era stato condannato per fatti analoghi, commessi in altra regione d’Italia, a carico di G. G. veniva emessa Ordinanza di Custodia Cautelare che, in ragione dell’età, veniva condotto in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione di Modica, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ancora una volta, l’insospettabile autore di reati gravi come quelli commessi nei confronti di minori vittime di abusi, veniva assicurato alla giustizia grazie alla collaborazione dei cittadini che con fiducia si rivolgevano al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica.

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