Disagi a causa tagli alle Province. Anche il Palazzo degli Studi di Modica pagherà dazio

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È notizia degli ultimi giorni l’impossibilità da parte delle Province di garantire, a causa dei tagli operati dalla riforma Crocetta prima e dalla Legge Delrio poi, i servizi necessari a tutte le scuole superiori. Alle province, così come sancito dalla Legge n. 23 del 1996 in materia di norme sull’edilizia scolastica, sono infatti assegnate le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli edifici scolastici, la loro messa in sicurezza, la costruzione di nuovi edifici, la manutenzione degli impianti di sicurezza, le spese per l’acqua e l’elettricità e, infine, le spese per gli arredi scolastici. Con il Decreto Legislativo 112 del 1998 ricevono anche tutte le competenze relative alla programmazione dell’offerta formativa. Il tutto, sia per quanto riguarda l’aspetto infrastrutturale degli edifici scolastici sia per quanto riguarda l’aspetto relativo alla programmazione dell’offerta formativa, viene altresì sancito dalla Legge Regionale n. 9 del 6 marzo 1986.

Ma non è tutto! Nel nostro territorio, ad esempio, la Provincia Regionale di Ragusa si fa carico delle spese di affitto per i locali scolastici, così come di tutti quei servizi sopracitati, e il recente allarme, lanciato dalle RSU Provinciali nel corso di un’assemblea, preoccupano parecchio tutti. Il rischio dissesto dell’ente è alle porte. Ma tutto ciò cosa comporta?

Gravi e seri danni a tutto l’apparato scolastico provinciale. Molti studenti rischiano di non avere una sede dove far lezioni, di non aver le necessarie manutenzioni e gli indispensabili collaudi agli impianti di sicurezza scolastici e, soprattutto, non potrà più essere garantito il servizio di trasporto e assistenza agli studenti disabili.

“Nel nostro Istituto, il Campailla di Modica – dicono Christian Piccitto e Giorgio Stracquadanio- la Provincia è intervenuta per cercare di porre rimedio ad alcune problematiche strutturali e malgrado la buona volontà operata dall’Ente, si è riusciti solo a parzialmente nell’intento a causa della mancanza di fondi, come ad esempio nella nostra palestra esterna, a cui necessitano lavori importanti di messa in sicurezza, dove è stata trovata solo una soluzione parziale.

Aldilà delle valutazioni prettamente politiche sulla riforma, che non ci riguardano, ci chiediamo quale beneficio possa portare ai cittadini la soppressione di un ente così importante per l’intera collettività, che non si ferma, ovviamente, ai soli servizi scolastici. Urge una soluzione immediata e definitiva al problema, soprattutto per quanto concerne l’istruzione. Adesso, di fronte al serio rischio di non poter garantire tutti questi fondamentali servizi, come si può parlare di “Buona – Scuola”, caro Matteo, se il tuo Governo agisce in netto contrasto con il diritto all’istruzione, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU e dalla Costituzione Italiana”?

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