La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale d’Appello, ha condannato il modicano G.G., 49 anni, difeso dall’avv. Giambattista Schininà, a risarcire la Regione Siciliana della somma di 55.780,71 euro, oltre alla rivalutazione monetaria (da calcolarsi con decorrenza dal 2 ottobre 2007 e sino alla data di pubblicazione della sentenza), agli interessi legali maturandi(decorrenza dalla data di pubblicazione e sino al soddisfo del credito erariale), e alla rifusione, in favore dello Stato, delle spese per i due gradi di giudizio, quantificate, a tutt’oggi, in 971,96 euro.
L’uomo fu beneficiario di un contributo pubblico per la realizzazione di un “bed & breakfast” a Modica. Secondo l’accusa avrebbe cagionato danno alla Regione Siciliana(55.780,71 euro), in misura pari al finanziamento che aveva percepito per effetto del decreto dell’Assessorato al Turismo n.33/S.3/Tur. del 25 gennaio 2005. Dalle indagini della Guardia di Finanza, era emerso che il beneficiario(la norma prevedeva che doveva essere proprietario della struttura)aveva donato ai genitori la proprietà dell’immobile in cui era stata realizzata la struttura ricettiva, il 2 ottobre 2007(ossia quando erano trascorsi meno di tre anni dalla percezione del contributo e dall’attivazione della struttura); aveva, contestualmente, stipulato con i medesimi familiari un contratto di comodato dell’immobile, in modo da continuare a gestire personalmente l’attività in questione. Sulla base di tali argomentazioni, la Sezione di primo grado aveva dichiarato infondata l’azione di responsabilità amministrativa promossa dal Pubblico Ministero. Il Gip presso il Tribunale di Modica aveva, oltremodo, dichiarato il “non luogo a procedere” per il reato di truffa non avendo ravvisato la sussistenza di un fatto oggettivamente illecito né di dolo specifico imputabile all’uomo. La Procura Regionale aveva impugnato la sentenza assolutoria ottenendo, nel secondo grado di giudizio, la condanna al risarcimento per il modicano.