Licenziato operatore ecologico a Modica. La Cgil: “Colpito ancora un nostro iscritto”

salvatore terranova

Ancora un altro licenziamento! Questa volta è il turno del dipendente Corrado Moncada. ‘L’ennesimo nei confronti di lavoratori iscritti alla Cgil – lamenta il segretario della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova -. Sembra quasi che la ditta Puccia si contraddistingua in ragione delle sue scelte di risolvere le difficoltà attraverso la rescissione dei rapporti di lavoro.

Per tutto il lunghissimo periodo di gestione dei rifiuti urbani della città di Modica, l’azienda Puccia ha più volte, in particolari momenti, fatto ricorso al licenziamento disciplinare per gestire “condizioni” venutesi a creare nei rapporti tra essa e qualche dipendente. E in più occasioni, il Giudice del Lavoro gli ha imposto il reintegro, dimostrando spesso l’eccesso di potere datoriale rispetto alla parte più debole del processo lavorativo.
Non vogliamo assolutamente aprire chissà quale azione – prosegue il sindacalista, né mediatica né di altra natura, ma ci corre l’obbligo, tuttavia, di formulare alcune riflessioni, che hanno, a nostro avviso, il crisma dell’equilibrio e della pacata, obiettiva rappresentazione dei fatti.
Non sappiamo da dove risalgano le difficoltà che si evidenziano quotidianamente tra impresa e lavoratori. E’ indubbio che esse sono all’opera, sembrano ritrarsi per un po’, per poi di colpo riemergere, esplodendo in maniera devastante. E quando riaffiorano, il più delle volte avviene a scapito di qualche lavoratore, la cui condizione di sussistenza, in tal modo, viene messa a dura prova”.
Gestire un cantiere di lavoro con quasi cento dipendenti non sempre è una operazione semplice. “Ci sembra che in quello di Modica il grado di approdo alla misura estrema del licenziamento abbia una percentuale così alta, da non essere minimamente riscontrabile in altri cantieri di siffatta composizione.
Viene a galla un problema, rispetto al quale non potrà essere, per l’ennesima volta, il ricorso alla giurisdizione per ripristinare le condizioni di giustizia, nei confronti della ditta nel caso avesse con elementi di giustezza operato il licenziamento, o nei confronti del lavoratore se la ditta avesse di fatto commesso un (ennesimo) errore.
Questa volta, per noi, occorre che la parte pubblica intervenga, ponendosi come luogo della “terzietà”, per cercare di venirne a capo e verificare se vi sono le condizioni per recuperare lo stato occupazionale del dipendete espulso.
Diciamo questo perché comminare il licenziamento nel momento in cui si sta perfezionando la procedura della nuova gara di appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani a Modica, significa, in ultima analisi, danneggiare per sempre questo lavoratore, al quale verrà, permanendo il licenziamento, precluso il diritto al trasferimento, alla stregua degli altri suoi colleghi, alla nuova ditta aggiudicataria”.
La Camera del Lavoro chiede all’Amministrazione comunale di porsi, rispetto alla problematica descritta, quale momento di riavvicinamento delle parti coinvolte, convocandole a stretto giro di posta, così da poter esperire un percorso per un possibile recupero di un rapporto di lavoro rotto.

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