Convalidato l’arresto di Vincenzo Franza, l’investitore, sulla Ispica Mare, delle due ragazze(una in fin di vita)

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Il Giudice per le Indagini Prelimari ha convalidato l’arresto del  37enne muratore ispicese Vincenzo Franza, arrestato domenica scorsa dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza, omissione di soccorso e lesioni gravissime dopo aver travolto inconsapevolmente due ragazze pozzallese mentre, ubriaco,  al volante della sua Peugeot 205 alle 4 di  domenica sulla litoranea Pozzallo – Ispica. Il magistrato ha confermato anche la restrizione domiciliare.

L’operaio è comparso davanti al Gip, assistito dall’avvocato Giovanni Favaccio, al quale ha reso delle dichiarazioni spontanee circa le fasi  drammatiche di quella notte, sostenendo di avere travolto senza rendersene conto le due 28enni pozzallesi, Valeria Cannata, ricoverata in fin di vita  nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Maggiore” di Modica, e S.C., ricoverata nello stesso nosocomio, ma in ortopedia, con una prognosi di 40 giorni per fratture sparse(stamattina è stata sottoposta ad intervento chirurgico). Vincenzo Franza, secondo quanto fa rilevare il suo difensore di fiducia, è  un uomo distrutto, divorato dal rimorso e consapevole del dolore che ha causato. Ha raccontato di avere bevuto nel corso della serata un mix di cocktails e birra, mettendosi poi alla guida della sua  auto.  Non si sarebbe  di avere travolto le due vittime la provinciale 46 e di avere tirato dritto, rendendosi poi protagonista di un ulteriore incidente stradale autonomo, essendo uscito fuori strada e schiantandosi  contro il muro che delimita la carreggiata alle porte di Ispica. I carabinieri lo hanno trovato poco dopo all’interno della Peugeot, in stato di semi incoscienza. L’uomo si era messo al volante della sua auto, poi sottoposta a sequestro, con un tasso alcolemico di 1,81 rispetto a quello massimo consentito per legge di 0,5. Franza si dice ora profondamente pentito e addolorato mentre, come accennato, restano disperate le condizioni cliniche di Valeria Cannata, che lotta tra la vita e la morte in coma irreversibile, attaccata alle macchine della rianimazione. I genitori e i familiari della ragazza sono ovviamente chiusi nel loro dolore. Non si parla d´altro a Pozzallo, dove la ragazza abita con i genitori e lavora come commessa in un negozio di abbigliamento del centro.
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