LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI? di Carmelo Scarso

carmelo scarso

Se dovessi dire di essere sorpreso dalle vicende capitoline romane, mafia corruzione e cose simili, direi una bugia. Ma ciò è dovuto al fatto che reminiscenze liceali, rinverdite ad hoc da recenti riletture di testi classici, mi dicono che la Roma d’oggi, attraverso anche il lungo periodo papalino, è uguale, sugli stessi temi e contesti criminali, alla Roma repubblicana e imperiale di 2000 anni fa.
Nihil novi sub sole.

Oggi come ieri i politici (non la politica, che è altra cosa) sguazzano nel marciume di immoralità, prevaricazione, arroganza, presunzione e corruttele varie.
La realtà di ieri con quella d’oggi ha in comune la sede del potere e dei salotti asserviti alle voglie ed ai vizi del gentilume di palazzo. Si sa: potere e femmine (non donne, che sono ben altro) sono stati i carburanti e i lubrificanti della alta societas di ieri e della haute society di oggi romane.
Roma eterna? Già, Roma eterna!!!
Non penso, però, che chiedere che Roma condivida oggi le leggi vigenti e valide per tutto il territorio nazionale sia eccessivo. Voglia o non voglia il……palazzo.
Mi spiego con un esempio e una richiesta pragmatici.
L’art. 143 del D.Lgs. 267/2000 prevede lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali qualora gli enti corrano il pericolo di fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Il 4° comma prevede che lo scioglimento del consiglio comunale, nello specifico, comporta la cessazione dalla carica dei consiglieri, del sindaco e dei componenti delle giunte comunali. Ai sensi dell’art. 144 per la gestione del Comune viene nominata una Commissione Straordinaria per la per la durata da 12 a 18 mesi, rinnovabile.
Tutto appartiene alla logica di tenere indenni da qualificati pericoli criminali le istituzioni locali e se del caso di purificarle. Negli ultimi anni diversi Comuni hanno subito la sorte di vedere sciolti i propri organi amministrativi eletti dal popolo.
Per tutti, da ultimo ma non ultimo, mi riferisco al Comune di Scicli.
Ebbene, oggi, a seguito della indagine Mafia-Capitale di qualche mese fa, sono stati arrestati per corruzione aggravata dal metodo mafioso diversi politici romani, consiglieri regionali, consiglieri comunali ed anche un ex Presidente del Consiglio capitolino, oltre che funzionari e impiegati pubblici, per cui è lecito sostenere che le istituzioni amministrative del Comune di Roma siano non solo in pericolo di infiltrazioni e condizionamenti mafiosi, ma addirittura inquinate da infiltrazioni mafiose.
Se tanto mi da tanto, il Prefetto di Roma ed Ministro dell’Interno dovrebbero promuovere la procedura di scioglimento del Consiglio Comunale e la decadenza degli altri organi amministrativi, primo fra tutti il Sindaco, ai sensi dell’art.143 del D.Lgs. 267/2000.
Il paragone con Scicli non regge? E perché mai ?
La legge è uguale per tutti, grandi e piccoli, Roma e….Scicli. Pari sono.

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