Modica, come tutti i comuni del territorio nazionale, sta raccogliendo le firme per richiedere l’abrogazione della legge Merlin, entrata in vigore nel 1958. Tale legge ha portato alla chiusura delle “case chiuse” e alle sanzioni per il favoreggiamento della prostituzione. L’abrogazione della legge renderebbe pertanto nuovamente legali le “case chiuse”.
La Lega Nord e il Comitato “Noi con Salvini”, per il Sud Italia, si sono fatti promotori di questa iniziativa. A Modica è possibile firmare presso gli uffici comunali di Palazzo della Cultura fino al mese di luglio. 500.000 elettori possono richiedere referendum abrogativo, uno degli strumenti di decisione diretta popolare nel nostro ordinamento italiano.
“Crediamo molto in questa iniziativa. – spiega Sebastiano Failla, portavoce del comitato “”Noi con Salvini” per la città di Modica – Non critichiamo la legge Merlin e ci rendiamo conto delle motivazioni che a suo tempo portarono all’entrata in vigore della legge. Tuttavia riteniamo giusto, decoroso e civile – sottolinea Failla – legalizzare le case chiuse. Laddove la prostituzione è un fenomeno che non può essere debellato, pensiamo che sia più conveniente regolamentarlo. Questa scelta ci permette infatti di controllarlo in modo vantaggioso. In primis sarebbero maggiormente tutelate le donne che svolgono tale servizio, in quanto sarebbero sottratte alla schiavitù a cui oggi sono costrette. Le stesse sarebbero tutelate dal punto di vista sanitario, garantendo maggiore sicurezza ai clienti. Sarebbero ripulite le strade di tutta Italia e sarebbero sottratti grossi introiti a chi clandestinamente se ne occupa, spesso a discapito di giovani donne straniere. Lo Stato tasserebbe tali attività e al tempo stesso garantirebbe una vecchiaia dignitosa alle donne che se ne occupano.
Tra le altre cose – spiega il portavoce – altri paesi europei come ad esempio Germania, Austria, Inghilterra, Olanda e Belgio hanno legalizzato questa attività, evitando che siano gestite da organizzazioni criminali.
Bisogna mettere da parte l’ipocrisia e compiere una scelta, segno di grande civiltà. Ho riscontrato da subito grande disponibilità da parte del Comune di Modica, che si è attivato per concederci una sede per la raccolte firme, come peraltro – conclude Failla – la legge prevede”.