La sala riunioni della sezione Ascom di Vittoria ha ospitato l’assemblea degli operatori commerciali su aree pubbliche operanti nel mercato settimanale. Numerosi i commercianti presenti, provenienti anche dai comuni della provincia iblea e dalle provincie limitrofe. L’assemblea, presieduta dal presidente di Confcommercio Vittoria, Antonio Prelati, ha dato voce agli operatori commerciali su aree pubbliche, raccogliendo le loro serie preoccupazioni sulla prossima emanazione dell’ordinanza di chiusura. Infatti, a parere di Confcommercio, non si ravvisa la norma prevista dall’art. 50 comma 5 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, la quale dà facoltà al sindaco circa la chiusura del mercato esclusivamente per emergenze sanitarie o di igiene pubblica.
Invece, la norma da applicare è la sanzione per i singoli commercianti, come previsto dall’art. 15 della L.R. 2/96, che si esegue se quest’ultimi non rimuovono i rifiuti dal proprio posteggio. Confcommercio comunale evidenzia, ancora una volta, l’assenza delle strutture logistiche atte a raccogliere i rifiuti generati dalle operazioni di mercato giornaliere (scarrabili e contenitori).
Infatti, la logistica della raccolta è di pertinenza dell’Amministrazione comunale e della Fiera Emaia. Mentre i commercianti hanno l’obbligo di porre i rifiuti in sacchi a perdere e accatastarli entro l’area del posteggio per facilitare la raccolta. Per di più, sull’area mercatale, interna ed esterna, non vi sono contenitori atti alla raccolta. Quindi, ai commercianti non può essere imputata nessuna colpa o atto di indolenza. Cosa ancor più grave è l’annunciata emanazione della chiusura del mercato, peraltro ancora non ufficializzata. Ciò crea un danno economico non indifferente agli operatori commerciali. Anche se il mercato dovesse svolgersi, i consumatori diserteranno il mercato, perché da giorni continuano ad essere raggiunti da notizie riguardanti la chiusura di sabato.
Quindi, si delinea un danno economico abbastanza rilevante per le imprese commerciali su aree pubbliche; ciò potrebbe tradursi in una azione legale collettiva per il recupero del mancato reddito. “Auspichiamo un atto distensivo da parte del sindaco – dice il presidente Prelati – e auspichiamo l’attuazione delle misure per la raccolta dei rifiuti. Ancora una volta, evidenziamo che la gestione dei rifiuti non può essere responsabilità esclusiva dei commercianti ma equamente imputabile alle parti”.