“FORZA VENITE GENTE”. LA COMPAGNIA DEL PICCOLO TEATRO DI MODICA RIPORTA IN SCENA IL MUSICAL SUL POVERELLO D’ASSISI

Forza venite gente

La Compagnia del Piccolo Teatro di Modica riporta in scena il prossimo 27 giugno alle ore 21.00 nello spazio antistante la scalinata del Duomo di San Pietro, FORZA VENITE GENTE, musical in due tempi di Paulicelli, Castellacci e Biagioli, sulla vita di san Francesco. Lo spettacolo, promosso dalla parrocchia e realizzato con il sostegno del Comune di Modica, è inserito nel cartellone delle manifestazioni per i festeggiamenti del santo patrono della città. Il musical ripercorre le tappe della vita di Francesco, dagli anni della sua giovinezza, alla conversione, alla nascita della Regola fino alla morte. Presenti tutte le figure cardine della vita di san Francesco: Santa Chiara, la Provvidenza, il Lupo, la Povertà, fratello Sole, sorella Luna e sorella Morte, il Sultano, l’Angelo biondo. A far da collante tra i vari momenti sono i dialoghi tra la cenciosa, la stracciona del paese, in un certo senso alter ego di Bernardone e quest’ultimo, padre di Francesco. Tutto il testo teatrale è imperniato sulla figura di un padre disperato che non riesce a comprendere la scelta del figlio, che è sofferente per la perdita dello stesso, che per seguire la verità del Vangelo rinnega tutta la sua vita passata. Una delle battute più toccanti del testo teatrale è certamente quella in cui il padre dice: “ma vallo un po’ a capì prima, con la povera testa di un padre, che un figliolo matto che c’hai…domani te lo faranno Santo. Vallo un po’ a intuì una cosa così grossa…Da cosa te ne accorgi che c’hai un figlio santo? Questo è stato lo strazio mio”.
Il musical, che è uno dei più noti e rappresentati in Italia, è anche oggi attuale, per due ordini di motivi. Ci troviamo a vivere un periodo storico in cui la famiglia attraversa una profonda crisi, in cui è sempre più usuale vedere famiglie lacerate dalla divisioni, figli uccisi dai genitori e genitori abbandonati dai figli; il musical narra invece di un rapporto ricucito e sanato tra padre e figlio. La sua attualità è data anche dall’invito implicito nel messaggio di Francesco a rispettare “sora nostra matre Terra, non a caso Papa Francesco ha scelto di intitolare la sua enciclica “Laudato sii”, con esplicito riferimento alla lode di Francesco al creato. In scena attori, cantanti e ballerini, per circa 50 elementi. La scenografia è di Domenico Spadaro, la fonica di Francesco Sarta, i costumi di Antonella Palazzolo, la regia di Marcello Sarta. Ingresso libero.

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