Inchiesta sui diplomi facili. Esaminandi di Ispica, Modica e Ragusa “vigilati” dalla Finanza

guardia di finanza

43 studenti di Ispica, Modica e Ragusa vivono l’amara esperienza di sottoporsi allo scritto dell’esame di maturità sotto l’attenta sorveglianza della Guardia di Finanza. Erano partiti in pullman gli iscritti di un istituto scolastico privato di Ispica, intorno alle 5 del mattino, per raggiungere Canicattì, sede dell’esame. Altri bus erano partiti dallo stesso centro a distanza di mezz’ora ciascuno per altre città, in particolare Acireale e Licata, sempre con esaminandi a bordo.

Giunti a destinazione, sono stati bloccati da alcune pattuglie delle fiamme gialle arrivate da Ragusa(negli altri centri c’erano anche quelli della Tenenza di Modica) e che sono state coadiuvate dalla polizia locale del posto. Il blitz è stato coordinato dalla Procura di Ragusa e l’indagine ipotizza i reati di truffa, falso e associazione per delinquere. Gli studenti sono stati tutti identificati e poi fatti accedere nelle aule degli esami dove erano attesi dalla Commissione d’esame. Gli studenti sono stati sorvegliati fino alle 14 dai finanzieri per evitare favoritismi o utilizzo di copie già predisposte visto che si tratta di un’indagine che ipotizza il rilascio di “diplomi facili”. Gran parte degli esaminandi avrebbero consegnato in bianco. Era la seconda prova scritta che avrebbero dovuto sostenere(il giorno prima tutto era andato per il verso giusto). Al ritorno in pullman anche gli autisti hanno appreso ciò che era accaduto dal diretto racconto degli studenti. L’indagine avrebbe accertato di iscritti che avrebbero frequentato lezioni nonostante, contemporaneamente, si trovassero regolarmente nel loro posto di lavoro. Un istituto scolastico ha sede a Ispica, gli altri a Rosolini, Aireale, Canicatti e Licata. Nei giorni scorsi sono state effettuate perquisizioni nelle sedi degli istituti scolastici, con il sequestro di ingenti somme di denaro. Alla nonna di uno degli indagati sarebbero stati sequestrati 180 mila euro in contanti e 90 mila in assegni postdatati.

Le perquisizioni sono state fatte nelle abitazioni di G.P., 46 anni di Rosolini, e di L.R., una modicana di 45 anni. Secondo l’accusa i rappresentanti legali dei 5 istituti paritetici avrebbero fatto conseguire diplomi dietro il pagamento di cospicue somme di denaro figuranti come «rette di partecipazione». Sarebbe stato accertato che gli elaborati scritti per gli esami venivano sviluppati direttamente dalle segreterie degli istituti scolastici.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa