I comunicati recenti della maggioranza consiliare rivolti contro il Consigliere D’Antona e Ivana Castello, oltre ad essere grotteschi e con palese sintomi di pochezza politica, hanno avuto il merito di aver fatto ritornare nella mente dei cittadini modicani che qualcosa da quelle parti si muove, esiste. E’ quanti afferma il Partito Democratico di Modica, per voce del suo segretario, Giovanni Spadaro, il quale giudica paradossale che una componente politica silente obbediente e ossequiosa ha battuto un colpo.
“E l’ha fatto nel momento in cui sono stati tirati in ballo per assumersi delle responsabilità, quella della riduzione del gettone di presenza, che richiedeva una decisione avulsa dal parere del loro sindaco e che richiedeva un sforzo particolare: quello di prendere una decisione autonoma che riguardava solamente i consiglieri.
Questo stato di frastornamento, ha portato a una reazione tipica delle crisi di panico, sconclusionata e alla ricerca disperata di trovare un punto fermo cui potersi aggrappare: il reddito personale di un consigliere.
Eppure questa tattica di attaccare i “privilegi”, tipica dei demagoghi della politica moderna, ha portato molta fortuna anche all’attuale sindaco che in nome di una pseudo antipolitica, vantandosi di non appartenere a nessuna formazione politica, ha costruito la sua elezione a primo cittadino della città.
Antipolitica e lotta ai privilegi che ha avuto come suo primo atto quello di ripristinare le indennità sia dei consiglieri comunali che quelle degli assessori che l’amministrazione Buscema aveva tagliato dal bilancio comunale!
In quel frangente era quasi naturale che la politica facesse la propria parte e la nostra amministrazione la fece.
A scanso di equivoci, noi riteniamo che gli amministratori debbano ricevere il giusto compenso per l’attività che svolgono perché questa spesso richiede responsabilità e impegno maggiori di un deputato regionale o nazionale.
Tuttavia riteniamo che in momenti particolari come questi in cui la crisi economica e finanziaria ha già minato e messo a dura prova il tessuto sociale del paese, chi assume posizioni di responsabilità, come gli amministratori pubblici, e chiede sacrifici alla cittadinanza dovrebbe dare per primo l’esempio rinunciando ad una parte di compenso che non è legata ad un reddito da lavoro ma ad una funzione che nessuno è obbligato a svolgere se non per propria scelta e
per servire la propria città.
Noi del partito democratico riteniamo che ancora oggi l’Ente comunale sia in serio pericolo di dissesto finanziario e a maggior ragione ne siamo consapevoli poiché le politiche di risanamento, accompagnate da un rafforzamento degli uffici pubblici per la riscossione dei tributi, sono state disattese da questa amministrazione e i modicani, come sempre, ne pagheranno il conto.
È di questo che vorremmo confrontarci nelle sede opportune, com’è il consiglio comunale, con i consiglieri di maggioranza.
Avanzare critiche sterili, peraltro andate a vuoto come hanno pienamente dimostrato i consiglieri D’antona e Castello, hanno avuto solo il merito di fare emergere nel la nostra città, già messa a dura prova dai problemi finanziari, una crisi culturale e politica senza precedenti”.