IL TERRORISMO ISLAMICO

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Il terrorismo fondamentalista che ha avuto la sua massima espressione l’11 settembre a New York e che vede la lotta dell’Islam contro gli infedeli che individua nei popoli occidentali ed in particolare negli Stati Uniti, accentua la sua opera di distruzione e morte con una frequenza che testimonia il proprio rafforzamento ed una maggiore capacità offensiva rispetto al passato.

Solo ieri, in tre attentati terroristici quasi in contemporanea, hanno provocato più di 50 morti ed alcune centinaia di feriti, molti dei quali gravi, in Tunisia, Francia e Kuwait.
La guerra che da anni questi terroristi hanno dichiarato al mondo occidentale, catalogato come nemico della loro religione, è una minaccia che non può più essere liquidata come il fanatismo di alcuni che mediante un accurato lavaggio del cervello sono pronti alla morte pur di uccidere coloro che ritengono i nemici dell’Islam.
Non è solo questo come ormai è ampiamente dimostrato dagli attacchi terroristici ad alcuni Paesi, seppur non ritenuti infedeli. In questi casi si tratta di pregiudicare le economie di questi Stati affinchè diventi più facile la sottomissione e la condivisione ai loro progetti di distruzione, mentre nei casi di Paesi occidentali è chiaro l’intento di dimostrare la propria capacità offensiva per significare la consistenza della propria forza.
Ma in entrambi i casi, credo sia già sufficientemente chiaro che questi signori non possano essere ulteriormente sottovalutati e che non possano essere combattuti con le armi della diplomazia.
Sono vere e proprie organizzazioni criminali che smetteranno di nuocere alle società civili solo quando l’intera Europa si convincerà della necessità di distruggere i loro campi di addestramento, le loro centrali logistiche, d’intervenire sinergicamente per annullare ulteriori azioni volte a seminare altra morte e distruzione.
I Paesi già colpiti dal terrorismo islamico si sentono giustamente impauriti, malgrado i Capi di Stato si dicano preparati per scongiurare nuove tragedie, ma la verità è che solo attraverso un’azione radicale di controffensiva congiunta si potrà evitare il peggio.
Anche l’Italia è nel mirino di questi sterminatori. Il nostro Paese vanta uno dei migliori servizi segreti al mondo, avrà la possibilità di ostacolare gli annunciati progetti di attacco di questi criminali ?
Prevenire sarebbe sicuramente meglio che curare !

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