Sui mercati finanziari è terremoto dopo che la Bce e il Fmi hanno detto no alla proroga del piano di aiuti alla Grecia; ma siamo solo all’inizio d’un processo il cui epilogo, comunque si pronuncerà il popolo greco nel referendum indetto per domenica 5 luglio, non potrà che risultare negativo soprattutto per quei Paesi deboli come il nostro, per l’altissimo debito pubblico, l’alto tasso di disoccupazione ed una serie di riforme che tardano ad arrivare.
Per il momento, possiamo limitarci a prendere atto che un piccolo Stato qual è la Grecia ha dato una lezione di democrazia all’intera Europa, dando la parola ai cittadini che saranno liberi di decidere se accettare gli aut aut della signora Merkel o imboccare la via dell’uscita dall’Europa e dalla moneta unica.
Quale sarà la decisione dei Greci lo sapremo fra una settimana ma in entrambe le ipotesi su cui la Grecia gioca il proprio futuro, gli effetti della loro decisione riguarderanno molti Paesi europei, in primis l’Italia.
Se il referendum dirà si alla permanenza in Europa, la fragilità della Grecia motiverà una grande cautela delle Borse ed un vertiginoso aumento dello spread che per noi si tradurrà in parecchi miliardi d’interessi passivi da pagare in più sul nostro debito pubblico; se invece i Greci decideranno l’uscita dall’Europa, l’Italia dovrà farsi carico di accantonare, forse per sempre, la pretesa di vedersi restituiti 40 miliardi di euro prestati alla Grecia.
Sulla base di semplici valutazioni che non richiedono la grande competenza d’illustri economisti, mi chiedo come faccia il nostro Ministro dell’Economia a dichiarare che l’Italia non abbia nulla da temere circa la situazione greca.
E’ evidente che stia mentendo sapendo di mentire !
L’effetto domino che provocherà la Grecia riguarderà tutti i Paesi aderenti all’eurozona ma soprattutto i più deboli e tuttavia credo che il caso Grecia possa servire a tutti – se si vuole davvero salvare la cosiddetta Europa unita – per fare delle riflessioni in merito all’attuale situazione dei Paesi membri che ne vede alcuni generali ed altri semplici soldati.