Aveva appena due mesi il neonato deceduto sabato scorso nell’ospedale ‘Paternò Arezzo’ di Ragusa dov’era stato ricoverato dopo la somministrazione di un vaccino obbligatorio. La Procura ha aperto un’inchiesta e iscritto, come atto dovuto, delle persone nel registro degli indagati. Gli avvisi di garanzia, firmati dal Pm Valentina Botti, sono stati notificati da carabinieri di Ragusa per consentire l’autopsia che sarà eseguita oggi.
Il neonato era stato ricoverato dopo la somministrazione di un vaccino obbligatorio. In seguito alla denuncia dei genitori sono state avviate le indagini dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Botti.
Militari dell’Arma hanno acquisito la cartella clinica del neonato ed hanno notificato alle parti interessate, oltre dieci persone tra personale dell’ospedale e dell’Asp di Ragusa, un avviso di conferimento d’incarico per l’autopsia, prevista per oggi. L’inchiesta della Procura e le indagini dei carabinieri, si spiega in una nota, sono “mirate a stabilire con certezza le cause della morte del bimbo, al fine di far luce su eventuali responsabilità di colpa medica da parte dello staff dell’ospedale o del personale dell’Asp di Ragusa che ha provveduto alla somministrazione dei vaccini, cui apparentemente sembrerebbe essere stato conseguente il decesso”.
La direzione aziendale dell’Asp precisa con una nota che il piccolo è giunto, al “Maria Paternò Arezzo”, il 26 giugno 2015 alle e 23,30.
All’atto del ricovero il piccolo presentava condizioni gravi, con diagnosi precedente di “malformazione cardiaca congenita”. Approntate, immediatamente, le cure del caso il bambino è stato trasferito presso la divisione di neonatologia e Utin – Unità Terapia Intensiva Neonatale – e nonostante le cure costantemente prestate alle 6.45 si è registrato il decesso del piccolo.