LETTERA APERTA AD ANGELA MERKEL di Carmelo Scarso

carmelo scarso

​Signora Angela,
oso rivolermi direttamente a Lei nonostante la enorme distanza che corre fra il Suo seggio e gli umani mortali. Oso anche perché oggi il comune mortale va esente dall’uso della carta bollata.
​La vicenda greca, che La vede “sine titulo” dirimpettaia esclusiva degli interessi dell’Unione Europea con la Grecia di Tsipras, sembra sempre più l’occupazione della cittadella del potere europeo da parte della Sua Germania.

​Tutto decide Lei e gli altri condomini europei Suoi colleghi non osano affatto interferire, soggiogati da chissà quale gioco politico o meglio da quale condizionamento (eufemismo) economico finanziario posto in essere visto che in questo attuale contesto politico l’unico potere contrattuale di tal fatta lo esercita solo la Germania.
​E’ storia vecchia che il popolo tedesco oggi e germanico pria soffre del complesso di superiorità rispetto agli altri popoli europei. No, non mi riferisco al Suo precedessore dell’ultimo anteguerra, mi riferisco ai testi antichi latini di Tacito e degli altri storici romani, che già 2000 anni fa scrivevano di tale innato complesso.
​Ma questo non è l’argomento della presente lettera, quanto la necessaria premessa per potere comprendere il suo status mentale tedesco.
​Dunque la Grecia e la Sua tedesca invadente performance politica.
​Sa, la Storia non solo insegna che la Grecia è stata culla della democrazia antica, la cui cultura fu tanto solida da minare le basi stesse dell’impero romano, cosa mai riuscita alla forza del sempre belligerante popolo germanico (al tempo), ma anche che un popolo per modesto che sia, armato delle sue convinzioni e della sua dignità di popolo libero, riesce a confrontarsi e vincere contro le armate militari più potenti.
​Mi riferisco all’invasione dell’antica Grecia da parte del persiano Re Serse. Sfortunatamente per lui la Grecia al tempo faceva capo ad Atene, come oggi.
​Il Re Serse con la sua possente armata fu fermato alle Termopoli e riuscì a superare il valico solo grazie al tradimento di Efialte, che consentì ai persiani di accerchiare Leonida e i suoi prodi greci (appena 300 Spartani, 700 Tespiesi e 400 Tebani ),
​Ma, dopo avere fatto breccia e superato l’ostico valico, sferrò l’attacco finale, che gli avrebbe consentito di sottomettere Atene e con essa tutta la Grecia, a Salamina, dove venne distrutta la sua flotta dai Greci con a capo Temistocle e fu costretto a fare ritorno, con le pive nel sacco, nella sua Persia.
​Signora Angela,
mi consenta di cogliere l’analogia con i fatti di oggi. Mentre scrivo questa lettera si è in attesa della competizione referendaria greca sulle note vicende finanziarie, che vedono il popolo greco accerchiato dalla potente Unione Europea: come allora, una potenza contro un popolo di modeste dimensioni, soprattutto economico finanziarie, ma anche un popolo fiero e libero.
​Mi consenta di cogliere l’analogia come segue: se al posto di Serse noi leggessimo Angela Merckel, a quello di Efialte Samaras (il debole leader europeista greco), a quello di Leonida Varoufakis (il Ministro delle Finanze greco), e a quello di Temistocle Tsipras (il Capo del Governo greco), Lei sarebbe comunque spacciata e costretta a ritirarsi nella sua Germania.
​Veda, signora Angela, magari il referendum, che vede impegnati e mobilitati tutti i potentissimi mass media europei a plagiare la volontà del popolo greco, applicando la migliore tecnica imponitrice già sperimentata efficacemente da un certo Goebbels, per favorire il risultato referendario europeista, potrà vincere la sua Termopoli, ma avrà vinto una battaglia, non la guerra.
​Perché ? Quale che sarà il risultato referendario, la vicenda greca ha provocato all’Unione Europea una ferita gravissima: in questa ferita Lei ha affondato il colpo mortale della imposizione della superiorità tedesca (siamo alle solite) che evoca un sinistro passato, di cui faremo a meno di ripetere.
​Signora Angela, non Le sarà mancata la Sua Salamina.

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