Comiso, 1° Meeting degli Stati Generali della Caccia di Sicilia

tavolo organizzatori

Si è svolto a Comiso il 1° Meeting degli Stati Generali della Caccia di Sicilia, sul tema: “La Gestione Faunistico Venatoria nella regione Siciliana. Il ruolo dell’associazionismo venatorio”
Il Meeting ha registrato circa 250 partecipanti(quasi 200 con firma sul registro di partecipazione).
Ha introdotto i lavori Carmelo Francesco Alfano, portavoce del Comitato Interassociativo Venatorio della provincia di Ragusa, promotore dell’iniziativa,

il cui primario scopo era quello di scuotere le associazioni venatorie nel trovare la unitaria quadra per difendere gli interessi della categoria che non sono estranei a quelli dell’ambiente.
Nella relazione introduttiva Alfano ha sottolineato che il mondo venatorio è endiadi inscindibile con la tutela della fauna selvatica, dato che così titola la legge di settore ( L. 157/92- Tutela della fauna selvatica e disciplina del prelievo venatorio ), dunque la materia è tutelata dall’ordinamento e altro non poteva essere, perchè da tempo è stata modificata la qualificazione giuridica della fauna da “res nullius“ a “proprietà indisponibile dello Stato“. Ha altresì sottolineato che la fauna selvatica, nella Regione Siciliana, a dispetto della norma e dell’obbligo di gestione da parte della Pubblica Amministrazione, non riceve da parte di quest’ultima alcuna cura, determinando l’abbandono dei territori, la debilitazione delle presenze faunistiche che spesso si ammalano, senza alcun intervento sanatorio men che meno preventivo, per poi subire gli inevitabili attacchi infettivi che, di tanto in tanto, allarmano governi e popolazioni. Le Ripartizioni Faunistico Venatorie, uffici preposti alla gestione della materia, sono state praticamente ignorate, lasciate senza personale e senza risorse, adesso addirittura smantellate delegando, incompetentemente ed illegalmente, lo Sviluppo Rurale ad occuparsi della materia. Eppure ci sono obblighi di legge e meccanismi finanziari per operare in materia, vedi l’art. 23 della L. 157/92 che così recita:” Le regioni, per conseguire i mezzi finanziari necessari per realizzare i fini previsti dalla presente legge e dalle leggi regionali in materia, sono autorizzate ad istituire una tassa di concessione regionale….. “. In Sicilia la tassa è di € 84 per ogni cacciatore. Ma questo non ha impedito di far asfissiare i vari Centri di Recupero esistenti in Sicilia, di non operare gli opportuni ed obbligatori studi di settore sulla gestione differenziata dei territori, a istituire gli obbligatori Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia.  Se il rispetto della legge è compito prioritario di ogni soggetto chiamato ad applicarla, la costante violazione delle prescrizioni normative in materia faunistico-venatoria da parte dell’amministrazione regionale, fa assumere a questa una sinistra luce nel concetto di responsabilità, perchè si diffonde l’idea, nel comune cittadino, che la legge possa essere impunemente violata e, in Sicilia, questa è la peggiore didattica della legalità. Ha concluso dicendo che la difesa dell’ambiente, in esso la protezione della fauna selvatica, è materia dalla quale testare il grado di civiltà di un popolo e quanto questo abbia a cuore il proprio destino e la propria sopravvivenza.
Hanno partecipato al Meeting, tenendo proprie relazioni, i presidenti regionali avv. Giuseppe Evola dell’Enalcaccia, Sebastiano Valfrè della ANUU, Giuseppe Rovituso del Regno delle Due Sicilie e Giovanni Immordino della Federazione Caccia delle Regioni d’Europa.
Hanno partecipato anche il consigliere nazionale Enalcaccia rag. Giuseppe Curatolo e molti presidenti provinciali di molte provincie siciliane delle varie associazioni venatorie che costellano lo scenario siciliano. Presenti moltissimi cacciatori provenienti da ogni parte di Sicilia, anche da comuni delle lontane provincie di Trapani, Palermo, Agrigento. Nel dibattito pomeridiano sono intervenuti molti presidenti provinciali e molti cacciatori per manifestare il proprio disagio sull’abbandono dei territori da parte del governo regionale.
I lavori si sono conclusi delegando, per acclamazione, Carmelo Francesco Alfano ad elaborare una proposta unitaria nella quale tutte le associazioni venatorie che operano in Sicilia sappiano aderire, perseguendo la necessaria unità associativa al fine di ottenere maggiore attenzione e maggiore rispetto da parte del Governo Regionale, sulle proposte che nascono e sulle necessità che sono richieste dal settore faunistico-venatorio in Sicilia.

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