Gli ultimi sviluppi del dibattito sul depuratore di Modica

ivana castello

Sulla vicenda del depuratore di Via Fiumara a Modica, il consigliere comunale del Pd, Ivana Castello, torna a porre l’attenzione rendendo noti gli ultimi sviluppi del dibattito. “Per il Sindaco – dice – il depuratore funziona a corrente alternata: oggi è il migliore del mondo e domani, chissà. Qualche mese dopo l’insediamento della Giunta Abbate (2013) il depuratore di Modica era il migliore della provincia e, per destino, tra i migliori della Sicilia;

– successivamente, dopo alcune contestazioni della sottoscritta (che fu qualificata disinformata), restò il migliore della provincia, con l’aggiunta che certamente scambiavo il depuratore di Modica con quello di Ragusa o di qualche altro centro;
– quando cominciarono i filmini (a luci giallognole tendenti al marrone), le interrogazioni si moltiplicarono e, per colmo di sventura, partì pure l’indagine della Procura di Ragusa, il Sindaco trasecolò ma non si diede vinto: sostenne che il depuratore non funzionava solo in occasione di lunghe e abbondanti piogge: quando, in somma, la quantità d’acqua che giungeva agli impianti eccedeva la capacità del procedimento depuratorio e delle vasche in particolare;
-quando cessarono le piogge e la pratica dello sversamento continuò senza sosta, anzi aumentò, venne una spiegazione quasi tenera: sicuramente ci sono delle sorgenti lungo l’alveo del corso Umberto, che accrescono la portata del refluo: perché, vedete, al depuratore giunge un volume idrico costituito da acque bianche e acque nere. In breve: un gruppetto di persone s’inoltrò nell’alveo coperto e lo percorse sino al Municipio. Di percoli, però, nemmeno l’ombra, tranne quando qualche cane randagio alzava la gamba al piano di sopra, lungo il corso;
-infine, dopo il sopralluogo della Senatrice Bertorotta, è stata emessa la sentenza definitiva. A parlare è lo stesso Sindaco: «Quello con la senatrice Bertorotta e con Cirelli è stato un incontro sereno e costruttivo. Non abbiamo registrato cattivi odori e abbiamo constatato che il depuratore funziona bene grazie alle manutenzioni operate negli ultimi mesi».

A questo punto immagino che tutti coloro che s’erano lamentati del depuratore siano andati in panico. Quanto meno si saranno chiesti se non sono tutti pazzi: non il Sindaco, che dice quello che gli conviene, ma i diretti interessati: la popolazione che vive a contatto col depuratore, lungo la Fiumara; i giornalisti che hanno trattato delle sue disfunzioni; la Castello che ha lottato e filmato gli sversamenti; il Movimento cinque stelle, alcuni cittadini che hanno filmato, anch’essi, i depuratori di Modica e di Frigintini. Qualcuno più ingeneroso, inoltre, si sarà chiesto: il tubo, questo benedetto tubo nero che è stato impiantato per sversare i reflui bruti miscelandoli -durante l’espulsione- a quelli depurati, esiste o non esiste? E’ stato visto sflangiato (scollegato) e alla domanda della Senatrice, che voleva sapere a che servisse, il sindaco ha risposto che servirà, non che è servito, ad espellere i reflui durante le forti piogge”.
L’intervento della Castello ha una finalità: chiarire se il depuratore funziona e secondo chi (la persona) funziona.

“Occorre partire da un dato inconfutabile. Ai sensi della legislazione vigente, ogni amministrazione che gestisca un depuratore, prima di versare in qualunque luogo (cielo, terra, mare) i reflui depurati, deve essere autorizzata a farlo. In Sicilia, l’autorità che rilascia tale autorizzazione è il Dipartimento Acqua e Rifiuti dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità.
Con decreto n. 710 del 4 giugno 2015, del Dirigente Generale del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, la richiesta di autorizzazione allo scarico dei reflui depurati nell’alveo del torrente è stata respinta. Con una precedente nota inviata al Comune (prot. n.° 19783 del 20.05.2015) il Dipartimento sollecitava l’ente a trasmettere entro dieci giorni, pena il diniego dell’autorizzazione, gli atti richiesti con nota 41793 del 24.10.2014, rimasta senza riscontro per ben 150 giorni. Inoltre era necessario allegare una relazione che dimostrasse il corretto funzionamento degli scolmatori di piena considerato che, secondo lo stesso Dipartimento, il depuratore di contrada Fiumara dovrebbe essere in grado di trattare tutti i reflui che arrivano all’impianto, senza doverli sversare non depurati, come avviene di routine.

A questo punto domanderei al carissimo Sindaco come ha intenzione di muoversi per superare la difficoltà.
Un fatto è chiarissimo: il diniego è motivato per carenza documentale. All’articolo 1 di detto decreto, infatti, è scritto:

«…si dispone il diniego, per carenza documentale, dell’autorizzazione allo scarico del refluo depurato, per l’impianto di depurazione di c/da Fiumara nel Comune di Modica».

Lungo il testo del provvedimento si precisano una pluralità di disfunzioni per cui è agevole comprendere che il diniego è stato disposto in quanto il depuratore non funziona. Altro che il migliore della Provincia.
Per completezza evidenzio che contro il decreto è ammesso ricorso al Tar (art. 3), che, per come stanno le cose, è da pazzi tentare e, infine, che all’articolo 2 è previsto il pagamento di una somma di 950 euro per l’esame della documentazione inviata. Niente, comunque, rispetto alle multe salatissime che il Comune dovrà pagare, alla Provincia Regionale, pari a 22.000 euro circa, per avere sversato reflui non trattati o comunque irregolari, giudicati dall’Arpa non conformi con quanto previsto al D. lgs. n. 152/06 (ordinanze-ingiunzioni di pagamento nn 24, 25, 26, 27 e 28 del 2015).

Che facciamo, dunque, con l’acqua che, una volta depurata, non può essere versata nel letto del torrente?
Che facciamo con l’acqua non depurata che, se in eccesso rispetto alle capacità dell’impianto, è assolutamente vietato rilasciare nel torrente?

Questa è la situazione assurda e mostruosa in cui si trova, giuridicamente parlando, il depuratore «più bello della provincia».
Se il depuratore più efficiente della provincia e tra i migliori della Sicilia funziona, mi spiega il Sindaco perché l’Assessorato regionale gli ha negato l’autorizzazione a versare i reflui depurati, quelli depurati si badi, nel letto del torrente? Sono impazziti pure a Palermo? Perché la Provincia Regionale di Ragusa multa continuamente il Comune per la cattiva gestione del depuratore? Debbo concludere che funziona solo per il Sindaco e che solo il Sindaco ha ragione”?

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