​FRAU ANGELA, LA GRECIA E L’EUROPA

carmelo scarso

​La consultazione popolare è democratica se vince chi non vorrebbe perdere. ​La settimana scorsa Frau Angela ha interrotto e ordinato ai burocrati e ai tecnocrati dell’UE di interrompere tutte le trattative puntando anche Lei sull’esito del referendum greco. Per il vero monsieur Hollande fu l’unica voce fuori dal coro, mentre tutti gli altri leaders europei seguirono a passo d’oca la Frau.

​Frau Angela voleva stravincere anche fuori casa. Giornali, televisioni, autorevoli e prezzolati commentatori e fondisti di razza lanciarono con enfasi la corsa allo “ja” (si) tedesco.
​Risultato: l’”oxi” (no) greco del temistocleo Tsipras ha battuto 63 a 37 lo “ja” tedesco di Frau Angela e dei suoi utili idioti ed iloti dell’UE.
​Ma questo risultato non era quello previsto e auspicato da Frau Angela, per cui i soliti e corrotti imponitori mass mediali hanno rilanciato la inutilità della consultazione popolare. Come dire, quello che ha deciso democraticamente il popolo non vale, perché Frau Angela non doveva perdere.
​Frau Angela non doveva perdere perché la consultazione ha aperto una discussione ed un confronto politico che vede i burocrati e i tecnocrati di Bruxelles (sede dell’Unione) e di Francoforte (sede della BCE) fuori causa, finalmente. Non solo, essa ha reso evidente la verità di una inconsistente dimensione politica dell’UE e nel contempo della strategia politica, delle mire di dominio e dei reali progetti tedeschi sull’Europa tramite il controllo della partecipata Unione Europea. Subito dopo il risultato, infatti, molti leaders europei, timidamente, hanno cercato di aprire il discorso sulle prospettive politico-istituzionali dell’UE, ma sono stati subito messi a tacere da Frau Angela
​Quindi, la consultazione popolare greca, va considerata caducata nei suoi effetti politici. Come ? Tamquam non esset.
​Da qui il rilancio della perdente Frau Angela: rigidità ad oltranza per rendere a Tsipras ed ai greci la pariglia, magari nel rapporto 1 a 10 di infausta memoria.
​C’è una verità semplice ed evidente, direi solare a giustificare la vicenda: dopo la caduta del muro di Berlino la Germania, raggiunto il suo scopo principale coltivato fin dal primo dopoguerra, per interessi dettati da puro pragmatismo sia politico che economico, non è più interessata alla Unione Europea e quindi è del tutto contraria a rapporti di solidarietà di alcun genere, tranne a quelli di sua convenienza.
​La eventualità della cosiddetta Grexit (l’uscita della Grecia dalla zona euro) è appunto di sua convenienza politica più ancora che tenere la Grecia sempre sotto il suo dominio tramite la ben controllata Unione Europea.
​Per tempo le banche tedesche hanno scaricato gran parte delle sottoscrizioni dei titoli di stato greci (il prof. Sen. Monti ne sa bene qualcosa, ma gli italiani mai hanno saputo), e l’impatto della Grexit sull’economia tedesca se non fosse neutro, sarebbe sicuramente controllabile. Viceversa, tale impatto sugli altri Stati dell’UE, per il cosiddetto contagio, li indebolirebbe a tal punto da essere ridotti come la Grecia d’oggi, con la prospettiva di un regime di vassallaggio nei confronti della Germania. Di già Frau Angela ha nominato e investito alcuni vassalli (ogni riferimento anche al Dott. Renzi è puramente voluto).
​Allora la Germania della Deutschland über alles ancora una volta sta risorgendo (quante volte dal 1848 in poi !) e non può consentire alla Grecia di Tsipras di scompaginare i piani politici tedeschi di dominio europeo.
​Delle due l’una: o la Grecia sta al gioco tedesco tramite l’UE accettando le regole rigide e affamatorie dell’eurozona oppure la Grexit. Quest’ultima ipotesi è il sogno di Frau Angela: una Unione Europea ancora più in crisi rafforzerebbe maggiormente la sua Germania. ​Alcuni penseranno ad un mio vaneggiamento: leggete la Storia e vi accorgerete che si ripete.

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