IL COLPO DELLA STREGA. La rubrica del dottore Federico Mavilla

Dott. Federico Mavilla

“Il colpo della strega”, chi non ha sentito parlare di questo dolore allucinante che colpisce la schiena, e ci fa rimanere piegati, anche per molte ore. Da piccolo mi sono sempre chiesto del perché si chiamasse così, e a dire il vero, avevo anche un po’ di timore che potesse colpire pure me, dato che non sapevo cosa significasse e immaginavo, nella mia fantasia di bambino, che fosse una qualche maledizione lanciata da qualche strega.

Ovviamente era solo una fantasia, un timore di bambino, ma vi siete mai chiesti del perché si chiama così? Cosa può mai centrare una strega con il mal di schiena? Un nesso ovviamente c’è, una storia che da origine a questo modo di dire.
Tutto ha inizio nell’anno 1621, quando l’ignoranza del popolo sfociava in maldicenze, e in accuse di stregoneria. Infatti in quell’anno in Svezia, nella città di Leonberg una signora di 73 anni, di nome Katharine, fu condannata per stregoneria con ben 49 persone che testimoniavano la sua colpevolezza. Tra questi, c’era un uomo che accusava la donna di aver fatto ammalare la moglie di un vicino di casa, un altro diceva che la donna avrebbe cercato di acquistare il cranio di un signore per utilizzarlo come calice o ornamento domestico, ed ancora, di aver fatto un malocchio ad una persona causandole un grave malore.
La condanna che la mandò in catene per stregoneria avvenne quando Katherine incontrò per strada una bambina di dodici anni. Questi portava dei mattoni bollenti tra le braccia e stava piuttosto faticosamente arrivando al forno di una osteria, dove i mattoni occorrevano per la sera. Katherine urtò per sbaglio la bambina, che subì un colpo al braccio, che si rivelò poi essere doloroso per via del carico di mattoni, bollenti e spigolosi.
La bambina lamentò il dolore per diversi giorni e accusarono la vecchietta di averle dato un “colpo” agli arti. Da lì, prese piede la tradizione del “colpo della strega”. Specie attraverso le signore, e le massaie, che camminavano per strada con ingenti carichi da trasportare: se una di queste inciampava o urtava un’altra persona, non era difficile che si sentisse del dolore alla schiena o alle braccia, visto l’enorme sforzo fisico che stavano sopportando. Per questo ancora oggi una normale lombalgia acuta sul fondo della schiena è detta “colpo della strega”. Certo, se salgo per dieci rampe di scale con un carico da 10 kg che mi sfugge dalle braccia, è probabile che un movimento sbagliato mi faccia sentire dolore muscolari agli arti o alla schiena che sostiene il peso di quanto si sta trasportando…ma non per questo possiamo dire di aver incontrato una strega!
Di solito ho a che fare quotidianamente con pazienti che soffrono di mal di schiena: secondo l’OMS, l’80% della popolazione mondiale ha avuto o avrà, in qualche momento della propria vita, episodi di dolori alla schiena. Ben 8 persone su 10, quindi, hanno incontrato o incontreranno sulla loro strada questo fastidioso disturbo. Ma il mal di schiena ha molte facce e quelle con cui si mostra più spesso si chiamano: blocco lombare acuto (comunemente conosciuto come colpo della strega) e sciatalgia. E poiché, ahinoi, i due sono amici di vecchia data, possono addirittura presentarsi alla noatra porta insieme.
Vi sono cadute le chiavi di casa a terra, vi siete piegati per raccoglierle e… tac! Siete rimasti piegati in due.
A questo punto assumete la tipica postura antalgica, conseguente al colpo della strega: rimanete piegati in avanti e tendete verso un fianco a causa di un forte spasmo muscolare.
Antalgica significa proprio “contro il dolore”. La postura antalgica, quindi, è quella che assumiamo perché ci provoca meno dolore. Basta provare a “raddrizzarsi” per accorgersene.
Il blocco lombare acuto o colpo della strega si manifesta così: all’improvviso si prova una sensazione di rigidità e un forte dolore nella parte bassa della schiena. Le fitte sono così acute che i pazienti riferiscono di avvertire “pugnalate”, “morsi” o simili sgradevoli sensazioni.
Per un paziente con il colpo della strega diventano difficoltosi anche i più semplici gesti quotidiani, come infilarsi un paio di calze o scendere dall’automobile.
Il blocco è l’ultima difesa a disposizione del nostro corpo, il quale ci impedisce di muoverci tramite rigidità e dolore per evitare conseguenze peggiori, quali un’ernia del disco, quando la stabilità articolare è compromessa da tempo. Quando la schiena inizia a bloccarsi ripetutamente, ciò è da considerarsi come un segnale d’allarme. E, in questi casi, è meglio farsi visitare al più presto per rimuovere le cause dei blocchi, prima di incorrere in danni ai dischi.
Per il colpo della strega vale la regola aurea che riguarda anche altri tipi di mal di schiena: rimanere sdraiati per almeno 24-48 ore. Il riposo assoluto, abbinato a farmaci miorilassanti e antidolorifici prescritti dal medico , è sufficiente per eliminare il dolore. Utili anche i cerotti: sono antinfiammatori a lento rilascio per uso topico
Una volta in piedi, è utile sottoporsi a sedute di fisioterapia (tens e tecarterapia), per decontrarre i muscoli.
In caso di recidive o quando il proprio lavoro costringe a posizioni innaturali, è utile sottoporsi a sedute di ginnastica specifica, seguiti da un fisioterapista o un personal trainer, per la tonificazione della muscolatura dorso-addominale, associata a stretching degli arti inferiori e della colonna vertebrale. Consigliate cure termali (fanghi-idrokinesiterapia) in autunno e primavera. Utile anche accertare con una radiografia qual è lo stadio di usura (artrosi) delle faccette articolari vertebrali lombo-sacrali.

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