Scicli. Festa Milizie, novità nella tradizione Suggestione scenografica nella cava di San Bartolomeo

milizie

La commissione straordinaria esprime la propria soddisfazione per la splendida riuscita della Festa della Madonna delle Milizie, sentito momento di incontro con tutta la comunità di Scicli. La positiva sinergia realizzata con Don Ignazio la China e don Armando Fidone ha consentito di organizzare, nel solco della tradizione, una rievocazione del fatto d’armi del 1091 fra Normanni e Saraceni all’insegna della sobrietà, non disgiunta dalla dovuta solennità, resa ancor più preziosa dallo scenario naturale della cava di San Bartolomeo.
L’evento, al quale ha assistito il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, è stato seguito da numerosi turisti confluiti in una Scicli ancor più bella per l’occasione. Si porge un ringraziamento al sindaco di Siracusa e presidente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Giancarlo Garozzo, che ha concesso in comodato d’uso gratuito i costumi di scena, all’associazione Scicli Soccorso, che ha messo a disposizione l’ambulanza, al Corpo di Polizia Municipale, ai volontari della Protezione Civile e agli attori. Un riconoscimento va rivolto a tutti gli uffici comunali, che hanno reso possibile l’evento, curando non solo gli aspetti amministrativi ma anche quelli artistici.
Collaudata l’ esperienza del regista Gino Savarino, che ha interpretato anche il ruolo dell’emiro Belcane, mentre a Biagio Barone, consumato attore di cinema e teatro, è andato il ruolo del Conte Ruggero.
Nuova, e gradita dal pubblico, l’esibizione dei Tamburi Imperiali di Comiso. Con costi ridotti, nella consapevolezza del periodo di difficoltà economica, e con l’intenzione di reinvestire quanto risparmiato in servizi per la comunità, la festa è stata celebrata quest’anno in una scenografia in cui il gioco fra architettura e video mapping ha creato una suggestione inedita. Gli esercenti commerciali hanno registrato un record di presenze turistiche,
complici la curiosità e l’attesa del pubblico. Tra i momenti più alti, quello della proiezione dell’immagine dell’Addolorata, l’icona più venerata dalla comunità religiosa sciclitana, sulla facciata della chiesa.

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