Le tre scimmie insieme che si tappano le orecchie, gli occhi e la bocca con le mani, sono da sempre considerate il simbolo dell’omertà e dell’indifferenza, dando corpo al principio proverbiale del non sentire il male, non vederlo, non parlarne.
La gestualità di questi tre primati che esprime la volontà di non sentire, non vedere, non parlare, viene accostata a comportamenti non propriamente nobili, quali quelli dell’omertà mafiosa e più in generale dell’opportunità di non impicciarsi di cose che devono rimanere fuori dalla nostra attenzione. Una sorta di deliberata indifferenza verso ciò che accade intorno a noi.
Ma cosa fa scattare in molti di noi quest’atteggiamento d’indifferenza verso taluni problemi che confligge palesemente con il comportamento tenuto dagli stessi soggetti verso tematiche che ci vede arguti commentatori e severi critici ?
Proviamo a spiegarci l’arcano analizzando la società del nostro tempo, caratterizzata non certamente dalla meritocrazia ma da un consolidato sistema politico-clientelare che ha delle regole non scritte che si riassumono nel concetto:io ti privilegio ma tu diventi il mio promotore d’immagine.
Se l’accennata ipotesi non è fantascientifica – e tutti sappiamo che non lo è – diventa impossibile venir fuori dall’atteggiamento delle tre scimmie.
Chi ha visto immeritatamente cambiare in meglio la propria vita o quella dei propri familiari, come può liberamente esternare giudizi negativi nei confronti del personaggio “benefattore “ ?
Chi non è stato ancora beneficiario di provvedimenti diversamente non ottenibili, ha la speranza di esserlo in un futuro più o meno prossimo e considerato che i politici ad ogni livello promettono a tutti persino l’impossibile, anche costoro vanno ad ingrossare la già folta schiera di grati a prescindere.
Esistono poi tanti che scendono in politica non certo per spirito missionario, ma sempre pronti ad indossare una nuova casacca a seconda del vento che tira. Anche questi, sono impediti dal pronunciare il loro vero sentire poiché sanno che i rivali politici di oggi potrebbero essere gli amici di cordata di domani.
Alla luce del quadro descritto, non ci si può stupire se alcuni, spesso uomini di notevole spessore culturale, siano diventati afoni anche di fronte alle più palesi incongruenze e il massimo che riescono a fare è di commentare qualche evento che non sfiori la suscettibilità dei loro benefattori.
Capita persino che a qualche politico venga concesso uno spazio televisivo per pura propaganda politica e non secondo le regole del giornalismo non asservito che prevede la presenza d’un contraddittorio e non la registrazione d’un monologo.
Ma anche questo genere di comportamento è conseguente alla speranza che un così palese servilismo possa essere propedeutico a favori che indignano ed offendono la professionalità dei tanti giornalisti ed editori seri ed onesti.
Tutto ha un prezzo nella vita ! E chi ha beneficiato di provvedimenti che ledono il diritto di altri cittadini è giusto che assumano l’atteggiamento delle tre scimmie.
Fino a quando non avremo nelle diverse Istituzioni, uomini con una concezione della politica non bisognosa di dover coprire le proprie inadempienze, le proprie incompetenze, la propria arroganza, il proprio egocentrismo con l’elargizione di favori a chi svende la propria libertà di pensiero, avremo sempre delle scimmie che non sentono, non vedono e non parlano.