Contributi del Comune di Modica a parrocchia di Rosolini? Il Pd si lamenta

Giovanni Spadaro

La risposta del sindaco di Modica sulla faccenda dei contributi dati a una parrocchia ricadente sul comune di Rosolini per promuovere la cultura sul territorio modicano preoccupa e lascia basiti quelli del Partito Democratico.  ” Ci accorgiamo, infatti, che il primo cittadino – dice il segretario cittadino, Giovanni Spadaro – non sa distinguere il concetto di territorio da quello di cittadinanza.

Per quanto la sua personalissima idea di sindaco coincida con quella di una sorta di pontefice universale che ha a cuore le sorti del suo popolo ovunque si trovi senza le restrizioni date dai confini territoriali, siamo costretti a ricordare al sig. Ignazio Abbate che egli è chiamato ad amministrare una città e i suoi atti possono avere giustificazione giuridica solo se collegati al territorio di sua pertinenza.  Sappiamo benissimo che si tratta di cifre irrisorie, che molti modicani frequentano la Chiesa della Carbonara e che certamente il parroco non discrimina i fedeli in base ai contributi ricevuti dai rispettivi comuni di appartenenza; nel caso in questione quello che non va è la legittimità della determina perché manca il presupposto, quello territoriale, per elargire il contributo: è una questione di diritto amministrativo e di conseguente danno all’erario.
Dal punto di visto politico (e nel rispetto della legge) si può pure ammettere che per il benessere spirituale dei propri cittadini un’amministrazione decida di finanziare i loro pellegrinaggi o altre iniziative spirituali ma i diretti beneficiari devono essere i cittadini e non gli enti o le istituzioni dove essi intendono rinvigorire la loro spiritualità: si può pagare un viaggio a Lourdes a tutti i modicani che desiderano farlo ma non dare un contributo/rimborso spese al Santuario di Lourdes perché meta spirituale dei modicani.
Ma sempre rimanendo sul piano politico, noi del Pd continuiamo a preferire una riduzione dei tributi e l’eliminazione della Tasi piuttosto che spese che non hanno nulla a che vedere con la promozione della città e del suo sviluppo e che invece sono una palese campagna elettorale del sindaco a spese dei cittadini”.

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