Non era in grado di intendere e di volere. Stalker sciclitano assolto ma va in casa di cura

Epiro vincenzo cl.1981

L’imputato non è perseguibile poiché al momento dei fatti non era in grado di intendere e di volere. Con questa motivazione il giudice unico del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà, ha assolto lo sciclitano Vincenzo Epiro, 34 anni, difeso dall’avvocato Simone Venuti, l’uomo arrestato due volte lo scorso mese di febbraio per stalking. Il magistrato ha condizionato l’assoluzione con il ricovero di Epiro presso una casa di cura dove, comunque, già si trovava mentre era ai domiciliari.

Lo stato psichico disturbato era emerso dalla perizia affidata ad un consulente tecnico d’ufficio. Epiro era stato sorpreso dai carabinieri mentre, dopo essersi recato nell’abitazione della vittima, con la quale non aveva nessun legame né di amicizia né sentimentale, la strattonava e minacciava di morte.
Già dallo scorso dicembre infatti, Epiro aveva iniziato a tenere comportamenti molesti nei confronti della donna sciclitana tanto che, quotidianamente, in qualsiasi ora del giorno, compieva atti persecutori consistenti in minacce di morte, continue telefonate nonché recandosi nei pressi dell’abitazione della vittima.
La donna, pertanto, si era rivolta ai Carabinieri denunciando tutti gli episodi subiti negli ultimi mesi, a causa dei quali era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita e, proprio lo scorso 13 febbraio, durante un apposito servizio, i militari dell’Arma, avevano arrestato in flagranza lo stalker poiché sorpreso mentre stava compiendo gli ennesimi comportamenti molesti nei confronti della donna.
A seguito di quell’episodio, l’uomo venne sottoposto agli arresti domiciliari e, successivamente, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 50 metri e con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la persona offesa.
Purtroppo, la predetta misura non era bastata per calmare gli animi dell’uomo che, in più occasioni aveva riavvicinato la donna minacciandola di morte e continuando a chiamarla in qualsiasi ora del giorno e della notte.
La donna, quindi, si era nuovamente rivolta ai Carabinieri che, immediatamente, avevano proposto all’Autorità giudiziaria l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di Epiro.

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