PISTA CICLABILE A MARINA DI RAGUSA, D’ASTA E CHIAVOLA: “NOI DEL PD L’ABBIAMO TESTATA. E ABBIAMO RISCHIATO DI RIMANERE VITTIME DI UN INCIDENTE. BISOGNA ELEVARE LA SICUREZZA AI MASSIMI LIVELLI

transenne pista ciclabile

“La pista ciclabile a Marina di Ragusa così com’è non va. Ne prendano atto il sindaco, il vice e tutti i componenti della Giunta. Serve un bel bagno di umiltà, visto che, tra l’altro, siamo a due passi dal mare, per mettere di nuovo mano al progetto e modificarlo per quanto necessario al fine di rendere l’intero tratto meno pericoloso”. Lo affermano i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario D’Asta e Mario Chiavola, dopo avere sperimentato, personalmente, la pista ciclabile in questione.

“Il primo problema che salta all’occhio – dice – e noi ce ne siamo accorti percorrendo la pista da Casuzze sino ad arrivare allo Scalo trapanese, è la presenza di transenne, quattro o cinque in prossimità dei crocevia, che costringono i ciclisti a sterzare verso sinistra, rendendo probabile uno scontro con le auto che arrivano in senso opposto. Poi, è troppo facile accorgersi che mancano anche dei minicordoli destinate a separare le corsie delle due ruote da quelle delle quattroruote. Mentre ricordiamo che a destra, sempre per chi procede in direzione Scalo trapanese, c’è lo spazio riservato ai pedoni che forse sono gli unici più in sicurezza. Personalmente, siamo rimasti vittime di un episodio sintomatico. Un Suv ci ha tagliato la strada perché voleva sostare in zona panoramica per guardare il mare. E per poco non ci ha investito. Abbiamo raccolto decine di altre lamentele, tutte dello stesso tenore. Quindi, prima di ogni altra cosa diciamo: la sicurezza deve essere elevata ai massimi livelli. Poi, vorremmo cercare di capire perché tutta questa fretta di predisporre la pista ciclabile quando l’estate era ormai entrata nel vivo? La pianificazione avrebbe imposto di concretizzare il progetto già nel mese di maggio, al massimo agli inizi di giugno, per testarlo e sperimentarlo con la massima attenzione in questo periodo. Ora, invece, è troppo tardi. E tutti i nodi della mancata pianificazione stanno venendo al pettine”. I consiglieri D’Asta e Chiavola, poi, evidenziano che tutto il traffico “in entrata dalla zona di Casuzze va ad imbottigliarsi in via Ottaviano, con disagi notevoli. Ci chiediamo – continuano – se non sia meglio incentivare gli automobilisti ad utilizzare le strade alternative, magari la circonvallazione con cui è possibile raccordarsi già all’altezza di Casuzze. Infine, non riusciamo a comprendere come quattro barattoli di colore, tanti ce ne saranno voluti per la segnaletica, siano costati qualcosa come 37mila euro. Ma ciò ha un senso? Nonostante tutto, noi del Pd diciamo che la pista ciclabile è un progetto che può trovare il consenso dei ragusani. A patto che siano subito attivate le modifiche necessarie per renderlo appetibile. Altrimenti così rischiamo di creare solo problemi, rovinando l’estate di residenti, villeggianti e turisti. Non dimentichiamo che l’Amministrazione precedente aveva predisposto un progetto eco-sostenibile di pista ciclabile sempre sul lungomare Bisani. Perché non prendere qualche spunto proprio da quell’elaborato depositato agli archivi e che nel 2010 ci fu presentato in commissione dall’architetto Di Martino? Progetto che potrebbe essere finanziato magari con parte delle risorse economiche individuate nelle royalties che quest’anno saranno di 30 milioni di euro”.

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