Comiso, ordinanza su taxi all’aeroporto. Assessore replica alla Cna

sandra sanfilippo

L’assessore alle attività produttive, Sandra Sanfilippo, replica alle dichiarazioni del Presidente provinciale della CNA, in merito all’ordinanza dei taxi all’aeroporto di Comiso. “Sono obbligata a replicare – spiega l’assessore – perché siamo di fronte a prese di posizione parziali, improvvide e del tutto incoerenti da parte della CNA provinciale. Prima che l’ordinanza n° 45,quella cioè relativa al numero di taxi e ncc all’interno dell’aeroporto di Comiso, fosse ufficializzata e pubblicata, c’è stato un incontro con tutte le associazioni di categoria. Durante l’incontro, come avviene puntualmente da qualche tempo, abbiamo avuto il nulla osta da parte loro che, tra l’altro, non hanno sollevato alcun dubbio di sorta sulla bontà, l’urgenza e la necessità dell’ordinanza. In particolare, nessun dubbio e nessuna critica sono stati sollevati dalla CNA di Comiso, che ha plaudito al provvedimento, comprendendone subito il senso e il valore. Avrei potuto capire – ha continuato la Sanfilippo – una eventuale presa di posizione da parte delle CNA di Vittoria o di Chiaramonte o di Ragusa città, ma risulta del tutto anomala e perciò fuori luogo quella espressa dalla stessa associazione provinciale. Siamo davanti a un grossolano errore di grammatica politica e sindacale, perchè una associazione di categoria, in dissonanza, per non dire in palese contrasto con le proprie diramazioni territoriali, non dovrebbe, anzi non può proprio prendere posizioni a favore di alcuni contro altri, condividendo la polemica sollevata dai sindaci dei tre comuni in questione e chiedendo addirittura il ritiro dell’ordinanza al sindaco di Comiso che, giusto per ribadirlo, l’ha chiaramente spiegata e motivata, e non soltanto ai rappresentanti delle varie associazioni, mettendo l’accento sulla necessità di accelerare i tempi visto l’arrivo della stagione estiva. Solo all’ultimo – continua l’assessore – le dichiarazioni della CNA provinciale lanciano un invito ai sindaci interessati a sedersi attorno ad un tavolo per riprendere le trattative. Ma abbiamo capito che si tratta di una semplice formalità di rito. Ciò che sfugge realmente, soprattutto a chi dovrebbe essere rappresentato sindacalmente, è il perché di critiche e prese di posizione fuori dalle sedi deputate e dagli incontri tenuti, ma tuttavia chiassose sulla stampa e non certo a tutela di tutti gli operatori del settore”.

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