Depuratore di Modica. “Fuoco contro la maggioranza”

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La questione del depuratore sta divenendo un terreno politico di scontro piuttosto che una situazione da affrontare con razionalità. In realtà quello della depurazione è un problema che non deve avere un colore politico ma che ci dovrebbe vedere, tutti uniti come cittadini, lottare per un nostro diritto inalienabile, quello alla salute.

Per i capigruppo consiliari della maggiorana al Comune di Modica,  Piero Covato,  Giovanni Rizzarello E Lorenzo Giannone si assiste da qualche giorno “allo sport preferito di molti politici cittadini, il fuoco contro la maggioranza”.  ” Vogliamo ricordare a questi “improvvisati cacciatori” che abbiamo ereditato un depuratore sul quale erano stati fatti, poco prima del nostro insediamento, lavori con fondi regionali per circa 1 milione e 500 mila euro e che il sequestro è avvenuto solo per il “bypass” costruito con questi fondi e non per il funzionamento di tutto l’impianto. Se c’è qualcosa che non funziona, questo è tutto da accertare, è giusto porvi rimedio. Anzi saremo i primi a spenderci affinchè la situazione torni alla normalità. E auspichiamo che uguali controlli vengano estesi anche agli altri impianti attualmente in uso nel resto della provincia. Questo per garantire il massimo rispetto delle norme igienico sanitarie ovunque.
Siamo rimasti altresì allibiti dall’ennesimo comunicato surreale del presidente del consiglio, Roberto Garaffa. Parla di credibilità delle istituzioni democratiche quando la sua, di credibilità come personaggio super partes, è ai minimi storici. Piuttosto che sparare a zero contro una maggioranza di cui, in teoria, dovrebbe fare parte, si legga bene gli atti prima di farneticare cifre e dati. Se lo avesse fatto magari avrebbe saputo che gli indagati sono due e non undici come scrive nel comunicato. Magari è rimasto un po’ indietro con gli sviluppi del caso o magari, complice un colpo di calore, ha preso fischi per fiaschi, scambiando clamorosamente i comunicati dei giornali con gli atti ufficiali che lui dovrebbe conoscere. Invitiamo il presidente Garaffa a fare una precisa scelta per la tanto invocata (da lui) “credibilità delle istituzioni democratiche”: faccia un passo indietro, rinunci alla sua carica istituzionale ed entri ufficialmente tra le fila dell’opposizione”.

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