“Siamo ora noi a dire adesso basta. E lo faremo interessando direttamente il prefetto di Ragusa e l’assessorato regionale agli Enti locali”. Lo dice il segretario cittadino dell’Udc di Modica, Papè Rizzone, prendendo atto dell’ennesima e reiterata intimidazione politica attuata dal sindaco e dalla sua maggioranza nei confronti del presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa, anche stavolta “reo” di avere fatto propria, nel suo ruolo istituzionale e come era doveroso che facesse,
una problematica, che interessa la città e preoccupa i cittadini e i comuni limitrofi, quale quella del depuratore di contrada Fiumara.
“Problematica – aggiunge Rizzone – che è stata denunciata e messa in evidenza da parte di consiglieri comunali, forze sindacali, forze politiche, comitati di cittadini e persino con interrogazioni parlamentari a Roma e a Palermo, e non ultimo in occasione di un Consiglio comunale aperto appositamente convocato”.
“Se il presidente del Consiglio – continua Rizzone – ha fatto bene, anzi benissimo, a lanciare l’allarme sulla compromissione della credibilità del sindaco, della sua maggioranza e quindi delle istituzioni, nei confronti della città, ha fatto male, anzi malissimo, il sindaco e la sua maggioranza negando l’evidenza e cioè la fonte di inquinamento dovuta al depuratore. E’ un fatto grave, anzi gravissimo, per le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’ambiente circostante come testimonia il sequestro attuato dalla Autorità giudiziaria. Riguardo poi alle accuse del sindaco al presidente del Consiglio di avere ricevuto i voti dei consiglieri di maggioranza per essere stato eletto salvo poi tradirli un minuto dopo, il sindaco Ignazio Abbate abbia almeno il pudore e la decenza di tacere, visto che in fatto di tradimento politico verso l’Udc, che ha contribuito alla sua elezione, ha dato ampia dimostrazione”.