“L’assessore Campo è brava a raccogliere i frutti del lavoro altrui e a vantarsene, ma continua a non accorgersi delle condizioni anomale generate dal proprio”. Lo dichiarano il portavoce del Laboratorio politico 2.0, Sonia Migliore, e il Consigliere comunale Manuela Nicita, commentando le notizie di stampa in merito alla presenza del Castello di Donnafugata alle iniziative Expo di Milano per il circuito delle Case della Memoria.
“Naturalmente – dicono Migliore e Nicita – siamo contente che l’assessore abbia deciso, finalmente, di ascoltarci e tornare indietro sui suoi passi assicurando la partecipazione iblea all’iniziativa. Sarebbe stato veramente un peccato non approfittare dell’occasione. Ma deve tener presente che sta godendo del lavoro di altri”.
“Infatti, non è stata certamente l’assessore Campo a iscrivere il maniero ragusano al circuito delle Case della Memoria – specifica Migliore – ma la sottoscritta quando era assessore alla Cultura, come appartiene ad altri l’impegno profuso per far sì che ‘Donnafugata’ possa essere apprezzato durante la manifestazione milanese. Attendiamo, comunque, di vedere quali risultati otterrà l’apporto della Campo all’iniziativa sperando che l’ingiustificata ritrosia dell’Amministrazione Piccitto in questa occasione non porti più danni che benefici, anche considerando che la Giunta pentastellata nelle sue politiche turistico – culturali non ci ha gran che stupiti, dando solo l’impressione di vivere di rendita e senza programmare nulla”.
“Piuttosto – conclude Migliore – continuando a parlare del Castello, ma su un altro aspetto, visto che in questi giorni si è parlato dell’affidamento di un’area a verde a un’attività di ristorazione, nonostante il chiarimento diffuso dall’ufficio competente, dobbiamo segnalare che persistono le anomalie che avevamo segnalato e che la delucidazione del Servizio Verde Pubblico sulla questione, invece, si scontra drammaticamente con la realtà. Per esempio: qualcuno ci può spiegare come mai un’area pubblica è accessibile solo attraverso un’area privata?”.