I disagi e gli allagamenti di Scoglitti. Il Pd getta acqua..”sul fango”

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“I commenti ingenerosi sui fatti che sono seguiti all’acquazzone di qualche giorno fa, confermano un modus operandi, di questa opposizione, teso ad enfatizzare oltremodo eventi naturali che non hanno colpevoli”. Difesa d’ufficio da parte del Partito Democratico di Vittoria, per i disagi che hanno colpito Scoglitti da uno di questi eventi calamitosi, facendo saltare le fogne.

“Si tratta di una modalità ormai consolidata, quella dell’opposizione – dice il segretario cittadino Francesco Cannizzo – che non trova leva nella critica costruttiva, intrisa di proposte ed alternative, ma cavalca ogni disgrazia per colpire l’Amministrazione comunale.

Il danno d’immagine prodotto da siffatti comportamenti trova paragone solo nell’ipocrisia di chi opera per fini strumentali.

Nessun cenno all’opera meritoria, immediatamente messa in campo dalla macchina comunale; nessuna apprezzamento ai lavoratori che, subito resisi disponibili, hanno risolto o quantomeno lenito i disagi alla popolazione. Ignavia ed ingratitudine sono le direttrici ordinarie dei detrattori, che fanno eccezione al proprio stile politico solo quando possono attaccare gratuitamente su qualche incidente di percorso.

Un cenno particolare, in questa vicenda, lo merita chi, amministrando nel passato recente, ha assecondato e fomentato l’abusivismo edilizio, senza adeguare le opere pubbliche (come la fognatura, ad esempio) alla crescita esponenziale delle case di villeggiatura.

Infine, giusto per una corretta e puntuale informazione, non distorta come quella che serpeggia sui social media, comunico con soddisfazione il prossimo finanziamento, che l’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Nicosia è riuscita ad ottenere, proprio per la realizzazione di opere fognarie di Scoglitti e Vittoria.

L’assioma che caratterizza questa Amministrazione si perpetua: sistemare, aggiustare, rifare quel che nel passato passava allegramente in cavalleria, nonostante l’opulenza. Prima del 2006, infatti, i tagli dei trasferimenti regionali e statali non esistevano e parole come spending review erano sconosciute”.

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