MARINA DI RAGUSA. PISTA CICLABILE E CIRCOLAZIONE VEICOLARE NELLE STRADE LIMITROFE, LAPORTA: “LA ZONA DI VIA OTTAVIANO E’ DIVENTATA INVIVIBILE”

Via Ottaviano 4

“Da quando è stata istituita la pista ciclabile, la circolazione veicolare, nelle strade limitrofe, si è trasformata in un vero e proprio inferno. A dire il vero, residenti e villeggianti hanno voluto attendere qualche giorno nella speranza che la situazione si normalizzasse, considerata la novità rappresentata dalla pista ciclabile. Ma a Ferragosto si è toccato davvero il fondo. E chi abita in via Salvatore Ottaviano, al villaggio Gesuiti, non ce l’ha fatta più a rimanere in silenzio”.

A raccogliere il diffuso disagio esistente in zona il consigliere comunale Angelo Laporta che, proprio in queste ultime ore, ha avuto modo di realizzare alcuni scatti che documentano come, proprio a causa della pista ciclabile, il traffico intenso che si è riversato sulla via in questione è diventato praticamente ingestibile. “Ci sono auto – dice Laporta – parcheggiate in seconda e in terza fila. La chiusura di una corsia di marcia del lungomare Bisani ha in pratica stravolto la viabilità della zona oltre a compromettere la vivibilità di tutti coloro che abitano in quella strada. I maggiori disagi, stando a quanto mi riferiscono i residenti, si verificano durante le ore serali. Qui, sembra essere diventata terra di nessuno. Ci sono auto che transitano a doppio senso di circolazione, con grave pericolo dunque, per non parlare di chi parcheggia come meglio ritiene. E’ indispensabile che tutto questo aspetto legato alla viabilità nella zona limitrofa alla pista ciclabile possa essere rivisto. Ciò non toglie che il bilancio, nonostante l’idea di fondo fosse buona, sia assolutamente negativo. Non si può improvvisare una pista ciclabile dall’oggi al domani senza rendersi conto di tutto quello che sta attorno. Marina di Ragusa, durante la stagione estiva, diventa sovraffollata. E devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti. Altrimenti, come sta tuttora accadendo, è un caos”.

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