Coppia dell’acido, vite bruciate o persone da sostenere in nome del perdono cristiano?

Ballaro'

Martina Levato ed Alexander Boettcher sono i due giovani che oramai dai media vengono indicati come la coppia dell’acido. Due giovani che in nome d’una presunta quanto incredibile “purificazione” hanno rovinato per sempre la vita ad un altro ragazzo di 22 anni, Pietro Barbini, aggredito al volto da Martina ed Alexander con acido muriatico e per la cui aggressione sono stati condannati a 14 anni di reclusione.

Non entro nel merito della sentenza che tuttavia ritengo inadeguata rispetto alla gravità del reato e che lo diventerà ancora di più sulla base dei benefici previsti dal nostro ordinamento che di fatto ridurranno la detenzione in carcere a circa la metà della pena inflitta dai Giudici, per occuparmi invece delle reazioni che sono emerse in merito alle decisioni assunte dai Giudici relativamente all’affidamento ed alle procedure per vedere il bambino, figlio della coppia.
Il Tribunale per i minorenni, nel motivare la propria decisione di affidare il bambino ai Servizi sociali,rileva il disprezzo per la vita non solo per la vittima del proprio progetto criminale ma anche per il bambino che portava in grembo in quanto lo sottoponeva a dei pericoli che evidenziano totale assenza di pensiero e di sentimento rispetto alla vita.
L’altra corrente di pensiero manifestata da illustri e rispettabili rappresentanti della Chiesa che non credono nella cattiveria umana ma nella follia ed argomentano l’opportunità di far vivere il bambino assieme alla madre fuori dalle mura carcerarie.
Ammesso e non concesso che la cattiveria non esista davvero nel genere umano e che davvero si tratterebbe di follia nel concepire azioni tanto inqualificabili, peraltro recidivi, come si può pensare di far crescere un bambino vicino a dei folli ?
A me sembra che chi è capace di commettere certi reati non possa ritenersi idoneo ad amare nessuno !
E credo che le Istituzioni abbiano il dovere di tutelare la vita del bambino.
Ma credo altresì che se questo nostro Paese non vuole andare verso una deriva del diritto, debba garantire giustizia alle vere vittime della follia umana individuabili in Pietro Barbini e quanti altri venissero eventualmente accertati dai procedimenti in corso.
Forse sarò un cristiano anomalo ma continuo a pensare che nella vita di tutti noi ci siano delle colpe alle quali è possibile concedere il perdono ed altre che con tutta la buona volontà non lo consentono.
La vicenda in esame, dal mio personale punto di vista, non può essere perdonato.

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