Quando finirà questa invasione? Il Medio Evo barbarico prossimo venturo… di Saverio Terranova

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Il dibattito, che ha infiammato (troppo!) la dialettica politica nella settimana precedente Ferragosto, indubbiamente è dominato da pregiudizi ideologici. Anche se qualcuno continua a pensare che dietro l’atteggiamento del governo ci sono grossi interessi economici.
Ideologica è la posizione delle sinistre. Esse, dogmaticamente cosmopolite, sostengono l’accoglienza illimitata, la mescolanza che chiamano pudicamente integrazione e l’uguaglianza dei diritti dei clandestini con gli italiani, anche se, in realtà, questo si traduce in benefici e gratifiche per i clandestini, che gli italiani non possono neppure sognare: basti pensare a vitto e alloggio gratuiti, una piccola somma quotidiana, e poi ospedali, medicine e scuole, senza aver pagato un euro di tasse. La Destra invece, ideologicamente nazionalista, è contraria all’accoglienza degli immigrati clandestini, vuole bloccarli nei porti di partenza, accetta solo i profughi, come definiti dalla Convenzione di Ginevra.Il Centro (quello che resta), non condizionato ideologicamente,decide seguendo la formazione cui è alleata, per cui se è con la Destra vota la Bossi-Fini, ma la revoca se è alleata con la Sinistra. Poi c’è la Chiesa. Da sempre ha sostenuto l’accoglienza. E ne ha tutto il diritto: il Signore ha predicato l’amore. E la Chiesa deve ricordarlo continuamente ai cristiani perpetuamente impegnati in guerre di ogni tipo che alimentano l’odio fra i singoli e i popoli. Ma nei giorni scorsi un vescovo è entrato a gamba tesa nel dibattito politico, criticando il governo che, secondo lui, fa poco. E’ Mons. Nunzio Galantino, che ha persino definito “fanfaronate da osteria” le argomentazioni contro l’accoglienza. Evidentemente ha dimenticato, o ignora, che lo stato italiano non è sotto la tutela ecclesiastica: non è come uno stato islamico ove le decisioni del governo sono sottoposte alla approvazione della “Guida Suprema” di Kameney. Forse un attimo di smarrimento psichico! Peccato! Questo errore di grammatica da parte di un esponente della Chiesa cattolica che è anche uno Stato, uno Stato, che oltre a rappresentare un valore infinito come la religione cristiana, è lo Stato più antico del mondo, e ha inventato e insegnato la diplomazia agli altri stati, getta un’ombra sugli ammonimenti dei vescovi ai cattolici! E questo è molto grave. In questo dibattito bollente si inserisce di forza il problema degli interessi economici legati al fenomeno accoglienza, che poi interessano la Chiesa con la Caritas e il PD con le cooperative. Mi rifiuto di pensare alla Chiesa come interessata ai 35 euro giornalieri; ma mi sembra altresì impossibile che un grande partito, che governa la nazione, possa riempire di extracomunitari l’Italia per fare sopravvivere le sue cooperative. Potrebbe trovare mille altri sistemi. Li ha trovati per far pagare agli italiani il debito dell’Unità;quindi non ci sono difficoltà. No, la posizione del PD è un fatto certamente ideologico. Allora mi chiedo: è possibile un’analisi della questione basata unicamente sulla ragione, ossia su motivazioni puramente razionali? Senza per questo essere collocati da Roberto Saviano nel girone di “quelli che gioiscono per l’affondamento dei migranti. Scheggia impazzita della democrazia italiana”? (L’ESPRESSO, 25 luglio 2013, p. 7). Perché non solo non gioiamo, ma vogliamo che gli immigrati, tutti, si aiutino quando sono in difficoltà a mare, ma vorremmo che non partissero; in modo da non correre il rischio di annegare. Vorremmoche non si invitassero a venire in Italia, per poi salvarli durante la pericolosa traversata. Qualcuno magari penserà: “Ma dicci qualcosa di sinistra”. Lasciamo stare: è una provocazione, lasciamola agli attori. Onestà intellettuale ci impone di dire le cose giuste, almeno quelle che pensiamo giuste.Proviamo dunque a trattare il tema “accoglienza degli immigrati clandestini” razionalmente. Ma cos’è la razionalità? Diciamo subito che non è un contenuto del pensiero, ma un metodo. Un metodo di cui Aristotele, quattro secoli prima di Cristo, dettò le regole, e che i grandi della Logica moderna, Kant ed Hegel, hanno approvato ed utilizzato nelle loro ricerche.Il primo atto della ragione è il concetto: esso definisce l’oggetto della conoscenza, ci spiega che cosa é. Il giudiziofornisce gli attributi che la conoscenza ha acquisito; il ragionamento, poi, trae le conclusioni. Noi non partiamo da principi indimostrati o da pregiudizi, ma da puri concetti e cercheremo di giungere a conclusioni che rispondano puramente alla ragione.1. Cominciamo con il concetto di immigrati. Chi vuole l’accoglienza pensa ai profughi, cioè ai richiedenti asilo ai sensi della Convenzione di Ginevra; chi non li vuole pensa a persone che lasciano la loro patria per cercare una vita migliore in Europa, senza averne alcun diritto. In realtà in un barcone troviamo gli uni e gli altri. Quello che cambia la valutazione è la proporzione: su 100 immigrati 10, forse, sono profughi; gli altri semplici clandestini, senza una dichiarazione, un permesso, persino senza possibilità di identificazione. Dunque sono clandestini irregolari. Pertanto è da concludere che l’abolizione del reato di clandestinità è stata semplicemente una stupidaggine: entrare nel territorio di una nazione straniera senza alcuna autorizzazione, a maggior ragione se privi di documento identificativo, è di per se stesso un reato, anche se non perseguito penalmente dallo Stato in questione. 2. Quali diritti hanno questi immigrati clandestini? I principi umanitari non sono diritti, ma indicazioni di valore morale, salvo che uno Stato non li traduca in legge; e in questo caso hanno valore giuridico in quello Stato. “Non è buonismo, ha dichiarato Renzi,solo umanità” (Meeting di CL, Rimini 25 agosto 2015). Ebbene, l’umanità è uno status, non un diritto. E, in ogni caso, non è giusto, e neppure umano, pagare per stranieri irregolarii soldi estorti agli italiani con le pesantissime tasse caricate oggi. Non è giusto danneggiare i cittadini di uno Stato per favorire gli stranieri: per dare loro abitazione, cibo, vestiti, servizi, cioè scuola, sanità, ossia ospedale senza ticket; tutto questo, che i cittadini pagano molto e pesantemente, è ingiusto e nessun governo lo può fare. In ogni caso “l’umanità” non crea un diritto; lo crea solo lo status di profugo: fuggire da uno Stato ove è in pericolo la sua vita o la sua libertà. E solo quando questo status è accertato. Fino ad allora sono tutti clandestini irregolari. Allora su quale base essi, accolti nelle case diaccoglienza, protestano in maniera arrogante se non piace il cibo o i vestiti non sono di loro gradimento, o il televisore non è LED? Come é successo a Treviso pochi giorni or sono: forse ritenevano di essere in albergo, di avere pagato e quindi di avere diritto ai servizi cui aspirano. In realtà qualcuno c’è che paga l’albergo per loro. E’ il contribuente italiano, che per lo più non è d’accordo, ma è costretto dal governo italiano. Dunque gli immigrati, anche clandestini, potrebbero avere persino ragione di protestare!3. Ma ha ragione il governo a fare pagare gli italiani quasi due miliardi l’anno per accogliere tutti, profughi e immigrati? E ancor prima, quale è la ragione per accoglierli in Italia? L’umanitarismo, abbiamo visto, non crea diritti. Li crea la Legge. Ma perché approvare questa legge? Quali le ragioni che giustificano il Parlamento italiano che decide l’accoglienza di tutti i migranti e ne carica la spesa sui contribuenti? Domande più che legittime, soprattutto poi quando vediamo che l’Inghilterra spiega l’esercito a Calais per impedire l’accesso nel proprio territorio; la Francia riempie di poliziotti i valichi con l’Italia; l’Austria li rimanda indietro se riescono a passare la frontiera; l’Ungheria erige un gigantesco muro e adesso ha inviato duemila poliziotti a difesa; la Spagna sappiamo come li ha respinto a Ceuta e Melilla, con le baionette; oggi persino la Macedonia schiera l’esercito lungo 50 km di confine con la Grecia. Allora, perché l’Italia? Che cosa la costringe a una politica assurda e solitaria? Esclusi i pregiudizi ideologici sono queste le ragioniaddotte, che però non sembrano sussistere:a) alcuni sostengono che l’accoglienza di tutti è diventata legge per potere accogliere i profughi. Ma è assurdo per pochi profughi accogliere una massa di disperati che inseguono migliori condizioni di vita. L’intera Europa, così continuando, non basterebbe ad accoglierli tutti; il peggio è che la maggior parte resta in Italia, perché le altre nazioni non li vogliono. A parte la Convenzione di Dublino. Nel solo mese di luglio 2015 sono giunti in Italia 107.000 clandestini. E’ probabile che entro l’anno superino i 200.000. Dobbiamo accoglierli e pagare per essi? E fino a quando? E’ una condizione, quella dell’Italia, a dir poco, assurda. Il punto dolente è proprio questo: non si può, per pochi aventi diritto, accogliere questa massa sempre crescente di irregolari. b) Quale la soluzione?Poiché non abbiamo nessuna ragione per accogliere i clandestini, dobbiamo fare in modo che profughi vengano in Italia muniti di un documento che attesti identità e nazione di provenienza. Questi possono essere accolti nelle navi europee e trasferiti in Italia o altrove. Comunque il modo deve trovarlo il governo. E’ il governo che ha ingigantito il problema con la vergogna di mare nostrum; il governo trovi la soluzione. Riporti la marina italiana al suo compito istituzionale: difendere le coste italiane. L’on. Fiano, che affermava: “L’Italia non può costruire un muro perché i suoi confini sono il mare”,sa bene che il muro c’è già ed è la Marina Militare. c) D’altra parte è facile capire che quando gli aspiranti alla partenza sapessero che l’Italia non li accoglie ma li respinge, la maggior parte di essi non si metterebbe neppure in viaggio.Ancor più quando gli altri tornassero indietro. Perché l’assurdo di questo comportamento dell’Italia è che siamo stati noi a invitarli a venire: prima con Mare nostrum, e oggi con Triton. Dei duemila morti nel solo 2015 siamo in parte responsabili noi italiani che li abbiamo invitati con la nostra disponibilità. d) Ma, si obietta da parte dei favorevoli all’accoglienza, se la marineria italiana, od europea, si imbatte in immigrati in difficoltà, cosa deve fare? Ovviamene salvarli, ma sbarcarli nei luoghi da dove sono partiti. E anche questo è compito del governo italiano: governare non è prendere atto dei problemi e piangerci sopra, ma risolverli. Se non ci si riesce, non si può ingigantirli, ma seguire la via della dignità: dimettersi. Ma non c’è dubbio che rifiutare l’accoglienza, e, se incontrati, riportarli nei porti di partenza, è evitare l’affluenza in Italia e i morti nel Mediterraneo.4. Se continuerà questo andazzo, che tutti criticano e nessuno impedisce, che succederà? La Kienge, la famosa dentista che Bersani volle ministro del governo Letta, e che gli italiani accolsero tutti con sorpresa, molti con distacco, altri con disgusto, ha dichiarato che il fenomeno dell’immigrazione è destinato a crescere e non è assolutamente reversibile, perché si tratta di un fatto storico che non si può bloccare. Evidentemente conosce più i denti che la storia. La più grande emigrazione della storia, quella degli Unni guidata da Attila, che dalla Mongolia portò il suo popolo a conquistare tutta l’Asia, l’Europa fino alla Gallia, fu fermata e Attila ricacciato indietro, in una grande battaglia ai Campi Catalaunici, dal generale romano Ezio, con un esercito formato da romani e visigoti. E proprio l’invasione dei visigoti in Italia fu più volte fermata dal generale Stilicone. Solo quando Il grande generale fu ucciso gli invasori occuparono l’Italia. Gli esempi potrebbero continuare a iosa. Ricordo solo un’altra grande invasione, sempre di mongoli, guidati da Gengis Kahn, che dopo aver conquistato l’Asia penetrava in Europa; fu fermata in un’altra grande battaglia da un esercito di polacchi e cavalieri teutonici. Finiamola di fare questo discorsi veramente decadenti: le invasioni si verificano solo quando lo Stato invaso non riesce a difendersi. O non vuole difendersi, come succede in Italia. 5. Ma che cosa succederàin Italia e in Europaquando ci sarà una maggioranza di immigrati? Questa domanda non se la pone nessuno. Come se fosse una cosa normale e tutto continuerà come prima. Non sarà affatto così. Quando i popoli germanici invasero l’impero romano, essi divennero la classe egemone, si presero la maggior parte delle terre, i loro capi crearono nuove figure di governanti: fu il sistema feudale, con i conti a capo di vasti territori, e una serie di sottoposti che, anch’essi, sfruttavano i popoli sottoposti, cioè gli antichi padroni del mondo. Anche il diritto non fu più quello romano, ma quello derivante dalle usanze dei popoli conquistatori; la cultura resistette grazie alla Chiesa che la conservava e sviluppava nei monasteri. Il mondo cambiò: non più il diritto regolò i rapporti fra gli uomini, ma la forza, rappresentata dalla spada; difatti solo i conquistatori potevano essere soldati e andare in guerra, mentre i nativi dovevano lavorare e pagare quello che veniva loro richiesto. Fu il Medio Evo barbarico. Poi, dopo l’800, grazie a Carlo Magno e alla Chiesa, le cose cambiarono alquanto e sorse quella civiltà che ebbe la più grande espressione in Dante e Tommaso d’Aquino, nelle leggi della cavalleria e nella Magna Charta. Certo! L’invasione degli immigrati non sarà uguale a quella del quinto secolo. I popoli germanici assorbirono la cultura romana integrandola con le loro istanze, modificando sostanzialmente solo il sistema giuridico: e fu il feudalesimo: non più le cariche per voto popolare, ma i capi che avevano il rapporto direttamente con il sovrano, e che, in una gerarchia di potere e di possesso, formavano una scale sociale, da cui, almeno in primo tempo, furono esclusi i popoli conquistati: marchesi, conti, visconti, vassalli, valvassori, valvassini.Poi, dopo l’800, grazie a Carlo Magno e alla Chiesa, le cose cambiarono e sorse quella civiltà che la massima espressione in Dante e Tommaso d’Aquino, nelle leggi della cavalleria e nella Magna Charta. Questi popoli che provengono dall’Africa e dall’Asia pretendono invece imporre le loro idee, soprattutto se sono di religione islamica. Basti fare attenzione all’arroganza con cui si lamentano per quello che loro non piace, ed esprimono le loro richieste. Soprattutto occorre far attenzione al modo con cui nei loro paesi trattano gli occidentali e i cristiani. Non occorre guardare ad altro. Integrazione per loro significa far parte di un mondo diverso che li ha accolto, lavorare, guadagnare e restare quello che sono. Per questo sicuramente cambieranno i rapporti fra le popolazioni: non integrazione ma una nuova cultura si imporrà. Fino a quando saranno minoranza vivranno nel tentativo continuo di crearsi spazio nella società, senza sottomettersi alle regole dello stato che li ospita. Poi…Poi si possono verificare mille cose diverse. La previsione (o l’aspirazione) di certa sinistra è la sostituzione demografica; alcuni anni or sono D’Alema ha sostenuto che entro pochi anni occorreranno all’Europa almeno 30 milioni di immigrati!!! (La7. Omnibus, 24 agosto 2015) Alcune signore, poi,hanno dichiarato che dato che le donne italiane non fanno figli, la popolazione deve rinnovarsi con gli immigrati le cui donne sono prolifiche. A questa tesi ci si è unita anche la signora Renata Polverini, quella che era presidente della Regione Lazio quando si verificavano ruberie senza precedenti, che scandalizzarono il mondo intero, ma di cui lei, presidente, dice che non aveva notizia; dato che è una persona autorevole per questi suoi precedenti, ha dichiarato che l’immigrazione attuale è un fenomeno irreversibile, perché è “l’evoluzione della società umana”. Dichiarazione degna di appartenere alla grande visione della Filosofia della storia di Hegel: l’Europa deve diventare l’appendice dell’Africa! Ma le signore, non feconde di figli, lo sono di idee. Flavia Perina, ha dichiarato solennemente che non si tratta di invasione, ma di immigrazione di massa. Non ha spiegato però la differenza. Soprattutto non ha spiegato come mai nella Macedonia, i cui confini sono difesi dall’esercito, si è arrivati allo scontro. Non è invasione questa? E non è invasione quella degli immigrati che giungono davanti al muro eretto dall’Ungheria e tagliano il filo spinato per entrare nel territorio ungherese? E 30.000 immigrati irregolari che stanno attraversando la Serbia per abbattere il muro eretto dall’Ungheria non è invasione?. E non è invasione quella che ha visto giungere domenica in Italia 5000 persone? Che cosa è l’invasione? Una volta si invadeva con le armi, adesso con la miseria. Ma la sostanza è la stessa. Lo stesso ha detto D’Alema: si tratta di sostituzione demografica. Nell’immediato si contentano di dormire e mangiare a spese degli italiani senza fare niente; altri occupano i posti che potrebbero essere lavoro degli italiani e aspettano, ingravidando le mogli. Una cosa è certa: si illudono in Italia quei dirigenti dem, che difendono allo spasimo l’accoglienza perché credono che gli immigrati voteranno per il PD. Lo votano adesso perché non sono in numero sufficiente a costituire una loro formazione politica. D’altronde, vorrei vedere quando si offre a Khalid Chaouki, un algerino naturalizzato italiano, di occupare un seggio in Parlamento senza nessun rischio e con 18.000 euro al mese, se l’interessato non è entusiasta. Ma, se lo ricordino bene chi li mette in lista: gli immigrati votano per i loro connazionali. Non dice niente la dichiarazione di Chaouki che vuole portare in Italia i suoi colleghi algerini per insegnare agli italiani la lingua araba? Lo scenario deve preoccupare chi ha senno per riflettere. I superficiali continuino ad essere tranquilli. La tranquillità appartiene ai poveri di spirito.Forse dovremmo essere ancora più preoccupati. Perché, se continua l’atteggiamento delle nazioni più importanti dell’Europa, resterebbero ben pochi paesiad accogliere i clandestini. E l’Italia sarebbe il più importante, per popolazione, reddito e posizione geopolitica. Sarebbe Il paese leader del nuovo corso, il nuovo Medio Evo barbarico. Davanti a questi avvenimenti, alle decisioni della maggior parte delle nazioni europee, chiudere le frontiere dei loro stati, viene da chiedersi: in Italia c’è uno Stato? O forse il funerale Casamonicaè un segnale inequivocabile che lo Stato italiano non esiste più? E chiunque, la mafia, la grande finanza, i mercanti di droga, e anche i popoli dell’Africa possono prenderne possesso? 6. Ma allora, si dirà, che fare? Lasciare questa gente, povera e a volte disperata, al suo destino? No, certo! Ma per rispondere a questa domanda è necessario prima chiarire una questione: si vuole lasciare un grande continente, l’Africa, nelle condizioni attuali, facendone la riserva naturale dei disperati che sempre, e non per 15 anni, come assicuraGentiloni, invaderanno l’Europa? Io penso che qui sia la chiave della soluzione al problema dell’immigrazione. Occorre un forte impegno, soprattutto dell’Europa, con l’aiuto degli Stati Uniti, per fare dell’Africa un territorio moderno, con attività economiche, industrie, agricoltura compatibile, turismo. Un grande piano economico e finanziario che preveda la costruzione di città moderne, con scuole, ospedali, municipi, acquedotti, strade e impianti sportivi: e poi cementifici, acciaierie, impianti petrolchimici, industrie farmaceutiche, ove possono sfruttare adeguatamene il loro petrolio e le altre ricchezze che spesso gli europei hanno depredato. In sostanza: una sorta di quello che gli inglesi hanno fatto nel Sudafrica: una nazione moderna. Certo non consegnando le somme necessarie ai presidenti o dittatori che governano l’Africa: essi, abbiamo visto, si costruiscono ville da nababbo e acquistano il jet personale, senza che un solo euro vada a beneficio delle popolazioni. L’Europa deve gestire i progetti con proprie strutture: amministratori, funzionari e tecnici.Mi rendo conto che è più facile pensarlo questo, che farlo. Ma è indispensabile. Diversamente il corso della storia cambierà e non a vantaggio dell’Occidente. Un grande piano in cui i nati in Africa, che in Europa hanno acquisito esperienze e professionalità, siano i primi a impegnarsi in questa grande opera di redenzione del continente africano. La Kienge, che è dentista, dovrebbe andare a curare i denti ai suoi connazionali che ne hanno più bisogno degli italiani; non si dica che è cittadina italiana: lo porta in faccia a quale nazione appartiene e ovviamente resta cittadina italiana. Così Khalid Chaouki potrebbe tornare in Algeria ad insegnare agli algerini la lingua italiana.E quanti operai, ingegneri, medici e insegnanti che oggi lavorano in Italia potrebbero contribuire alla redenzione della loro terra.Perché tutto questo è indispensabile? Perché, se continuerà l’atteggiamento attuale del governo italiano, ci avviamo verso non il tramonto dell’Occidente, come prevedono gli storici, ma verso la sua fine, totale e irreversibile. Un futuro fatto di un nuovo Medio Evo barbarico in cui i feudatari saranno i nuovi arrivati, forti del numero che approda ogni giorno e di quelli che in non molto tempo si affretteranno a procreare. Triste fine di una civiltà nata in Grecia e a Roma, ispirata di principi cristiani, arricchita da tutti i popoli europei, con in testa Francia, Inghilterra e Austria, e che ha creato e diffuso in tutto il mondo un sistema di diritti, di progresso scientifico e sociale, di benessere.E’ stata la luce del mondo. Gli stati possono scomparire, le civiltà no. Esse sono come il sole. Può tramontare per poche ore ma deve risorgere per illuminare il mondo.Perciò abbiamo il dovere di impedire un nuovo Medio Evo barbarico.

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