Sono stati ladri tecnicologici a compiere il furto per migliaia di euro in Via Grimaldi a Modica

Ladri

La tecnologia ha aiutato i ladri a compiere il furto commesso in pieno giorno in una casa di via Clemente Grimaldi, nel centro storico di Modica, ai danni di un professionista molto noto in città. L’assenza di segni di effrazioni da porte e infissi ha una spiegazione: i ladri si sono serviti delle stesse chiavi di casa originali. Come è possibile? Tutto questo si spiega facilmente con i nuovi mezzi tecnologici utilizzati dai cosiddetti “ladri 2.0” per colpire il prossimo.

Il proprietario della casa teneva sempre le chiavi in macchina e queste sono state sottratte carpendo il codice della chiusura e apertura centralizzata del veicolo. E’ quanto sarebbe emerso dalle indagini condotte dalla polizia. Marito e moglie si erano recati in una nota zona balneare del Siracusano, lasciando l’auto nel parcheggio incustodito poco distante dalla spiaggia. Evidentemente erano pedinati e i malviventi si sono piazzati a distanza di sicurezza con il software illegale che, installato su computer o smartphone, riesce ad individuare e a decriptare in pochi secondi (ne bastano addirittura 14) il codice della chiusura centralizzata del veicolo preso di mira mentre il proprietario sta utilizzando il telecomando per aprire o chiudere le porte. I malviventi si sono quindi intrufolati nell’auto e, tramite i documenti assicurativi e di circolazione, sono risaliti all’indirizzo esatto della casa di via Grimaldi dove si sono subito diretti con le chiavi trafugate dal cruscotto mentre gli ignari proprietari facevano il bagno e prendevano il sole. I ladri hanno quindi agito indisturbati dopo aver tranquillamente aperto il portone di casa, “alleggerendola” dell’argenteria e dei gioielli contenuti nella cassaforte, addirittura “sradicata” dal muro. Si calcola che circa il 20% dei furti in Italia avvenga con i nuovi sistemi, senza necessità di effrazione: un numero non molto alto, ma destinato a salire, perché i malintenzionati prendono di mira soprattutto le auto di ultima generazione gestite da un’unica centralina facilmente vulnerabile da questi software, alcuni dei quali reperibili pure sul web.

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