Intervista allo storico monterossano Giuseppe Scollo sul tema della legalità

Giuseppe Scollo

La Statale 194 Monterosso Almo -Vizzini,  è un tratto pieno di curve e da tempo abbandonato dall’ANAS con segnaletica carente ed obsoleta, infestato di sterpaglie, e, spesso, meta di mucche vaganti. Dopo qualche curva se ne incontra sempre qualcuna, ma a volte se ne incontrano a mandrie intere con grave pericolo dei passanti.

Della questione ha parlato lo storico monterossano e profondo conoscitore dei problemi locali  Giuseppe Scollo . ” Il problema delle mucche vaganti nelle campagne attorno a Monterosso – dice – e’ un problema vecchio e incancrenito che inspiegabilmente non si riesce a risolvere. I responsabili di questo fenomeno, come si sa, non sono molti, ma solo pochi che impunemente e senza farsi tanti scrupoli tengono in scacco un’intera comunità lasciando scorrazzare per i campi coltivati e per le vie di accesso al paese il loro bestiame.  In passato – continua Scollo – sono state inoltrate delle denunce da parte di alcuni agricoltori i quali poi, non sentendosi per nulla incoraggiati da chi dovrebbe far rispettare la legge, hanno preferito ritirarle per paura di ritorsioni. Sono state fatte anche tante manifestazioni contro questo fenomeno con la partecipazione di persone autorevoli della politica e dell’ordine pubblico, ma poi tutto è rimasto come prima. Così questo problema si sta trascinando per le lunghe, questi personaggi continuano a fare quello che vogliono prendendosi gioco della legge e delle istituzioni. La popolazione ormai ha perso ogni fiducia nello stato di diritto e qualche volta infatti qualcuno cerca di reagire a modo suo. Il fatto che si stia arrivando a doversi fare giustizia da sé – ribadisce il professore Giuseppe Scollo – dovrebbe far preoccupare le istituzioni, ma, a quanto pare, fino ad ora nessuno sta prendendo sul serio questa eventualità. Pare che l’obiettivo di queste persone sia quello di fare stancare i proprietari degli appezzamenti di terreni della zona inducendoli a lasciarli incolti per poi accaparrarsene. Questo modo di agire ha tutte le caratteristiche di un comportamento mafioso, simile all’atteggiamento di tanti usurai delle città che tanto fanno sino ad estorcere ai legittimi proprietari i loro esercizi commerciali, per cui andrebbe valutato e affrontato come tale. Il mafioso – chiarisce ancora il professore Scollo – infatti non è solo quello che usa la lupara, ma chiunque si prende gioco con spregiudicatezza delle istituzioni e dei cittadini onesti, come in questo caso. Se poi si pensa che questi personaggi, oltre all’impunità, godono anche delle sovvenzioni da parte dell’Unione Europea, c è da rimanere veramente indignati. Ma forse non c è tanto da meravigliarsi difronte all’indifferenza e all’impotenza delle istituzioni per un fenomeno come questo, se si inquadra nel contesto generale del clima di illegalità che oggi sta dilagando in tutta l’Italia, nonostante si faccia tanta propaganda contro la mafia nelle scuole, nelle parrocchie e presso enti e associazioni varie. Stando così le cose, si ha il dubbio non che lo stato non abbia i mezzi adeguati per affrontare seriamente il problema della legalità, ma che non abbia la volontà di affrontarlo e questo sarebbe molto grave. Anche se è vero infatti che negli ultimi anni sono stati inferti colpi significativi alla criminalità organizzata con l’arresto di diversi esponenti di spicco della mafia, della camorra e della “ndrangheta”, è anche vero – continua il professore Scollo – che questa criminalità riesce sempre a rigenerarsi e nello stesso tempo si va sempre più espandendo in maniera esponenziale la microcriminalità che è quella che fa più paura in quanto è più difficile da controllare ed è quella che per raggiungere i suoi obiettivi non ha molti scrupoli, arrivando persino ad uccidere anche per pochi spiccioli. L’illegalità in effetti, soprattutto in alcune regioni, è divenuta un costume e un costume per cambiarlo penso che bisogna affrontarlo con decisione e immediatezza e in tutte le sue manifestazioni, anche quelle minori, come in questo caso delle mucche vaganti. Lo stato invece non mi pare che si stia dimostrando all’altezza della situazione. Basti pensare che il più delle volte non riesce nemmeno a riassegnare e a rendere produttivi i beni confiscati alla mafia per cui per molte persone, soprattutto del sud, a volte dal punto di vista economico è più conveniente fidarsi della mafia che dello stato. C’era una volta il reato di pascolo abusivo, ma poi è stato abolito. Quando uno stato tende a liberalizzare e a depenalizzare tutto, eliminando delle leggi utili per la tutela dei cittadini, – conclude lo storico professore Giuseppe Scollo – questo può spingere le persone con meno scrupoli a fare quello che vogliono danneggiando quelle oneste e una società che non riesce a tutelare gli onesti e i più deboli, spingendoli a volte a farsi giustizia da sé per non soccombere, non può definirsi una società avanzata e democratica.

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