Processo cani killer. Scicli, pesanti condanne chieste anche per tre veterinari dell’Asp

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Il pubblico ministero, Alessia La Placa, oltre alla condanna a cinque anni e mezzo di carcere per l’ex sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, ha chiesto tre anni e 9 mesi per Virgilio Giglio, l’anziano che accudiva molti randagi, unico indagato arrestato nella stessa serata del 15 marzo 2009,  in cui morì il piccolo Giuseppe Brafa. L’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Riccotti, come Venticinque era accusato anche di omicidio colposo.

Pene pesanti chieste anche per Saverio Agosta, Antonino Avola e Roberto Turlà, tutti veterinari dell’Asp Ragusa Per quest’ultimo è stata chiesta la pena più rilevante tra tutti gli imputati, ovvero otto e un mese di carcere. Per gli altri colleghi, Agosta e Avola, sono stati rispettivamente chiesti 6 anni e 5 mesi e 4 anni di reclusione. Per il dipendente del comune di Scicli Salvatore Calvo chiesti 4 mesi di carcere. Anche le testimonianze dei due carabinieri che per primi giunsero sul luogo della tragedia fece ghiacciare il sangue nelle vene ai presenti in aula: “Il bambino era in un lago di sangue, dilaniato da quattro cani che gli stavano ancora attorno. Mi tolsi la giacca per scacciarli e mi chinai sul piccolo, che, con un filo di voce, mi chiese di portarlo via da lì, perché sentiva tanto freddo”. Questi alcuni stralci della toccante rievocazione di quei tragici momenti che costituirono il prologo della contorta vicenda. I militari avevano parlato con lucida precisione di quei quattro cani neri e marrone, descritti come di piccola taglia ma piuttosto aggressivi, che circondavano il piccolo corpo insanguinato del bimbo ancora cosciente, dopo averlo più volte azzannato. Fu un gruppo di turisti in camper a guidare i due carabinieri fino al luogo dell’orrenda aggressione, quando i cani, in branco, accerchiarono il piccolo Giuseppe, che stava pedalando in bici, non concedendogli scampo. Uno dei militari riferì di aver visto Virgilio Giglio, il custode dei cani e proprietario dell’immobile nei pressi di cui si consumò la tragedia, aggirarsi nella zona, senza aver compreso la gravità di quanto accaduto e non capendo le richieste di aiuto dello stesso carabiniere. «Non si preoccupi – gli avrebbe risposto – i cani sono tranquilli, non fanno nulla».

Parti civili sono i genitori e i parenti di Giuseppe Brafa, con gli avvocati Salvo Maltese ed Enrico Trantino, l’Asp Ragusa, Paola Bruna Finotti, Giorgio Pluchino, Giovanni Buscema, Marija Stefanie Mikulcic (tutti e quattro vittime di aggressioni di randagi), il Comune di Scicli, rappresentati dagli avvocati Bartolo Iacono, Enzo Cavallo e Giorgio Assenza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Riccotti La Rocca, Francesco Riccotti, Fabio Ferrara, Fabio Borrometi, Luigi Piccione, Rosario Avveduto ed Enrico Platania.

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