Finanze del Comune di Modica. Nuovo attacco di Ivana Castello(Pd)

ivana castello

Nel mese di luglio 2014 la Cassa Depositi e prestiti ha accreditato al Comune di Modica la terza tranche di 24.173.227,18 euro della complessiva anticipazione di liquidità di circa 64 milioni di euro.
Esiste una norma in cui si stabilisce che i debiti per cui è stata chiesta l’anticipazione vanno pagati entro e non oltre trenta giorni dall’erogazione e che nei 15 giorni successivi (in totale 45 giorni) è obbligo del Comune fornire la certificazione di avvenuto pagamento (D.L. 35/2013, articolo 1, comma 14):

La norma è ripresa nel contratto di anticipazione all’articolo 4, comma 4.
Con lettera del 20 ottobre 2014 la Cassa Depositi e Prestiti ha sollecitato il Comune a voler trasmettere la certificazione di legge.
“La Segretaria Generale il 31 ottobre 2014, diretta alla Cassa Depositi e Prestiti, – spiega il consigliere comunale del Partito Democratico, Ivana Castello – ha precisato che alcuni debiti «attendono di essere riconosciuti» e per esattezza ha elencato:
– debito Comune di Scicli: 5.932.539,52;
– debito Ato Ambiente di Ragusa: 6.000.000 circa;
– debito ASI: 600.000,00;
– debito ASP: 302.000,00
– debito Enel: 1. 000.000,00.

Il totale di essi, come può verificarsi, ammontava a 13.834.539,52 euro.
La Cassa Depositi e Prestiti con nota del 19 gennaio 2015, prot. U 2002521/15, ha chiesto conferma del fatto che «alla data di concessione dell’anticipazione (…) i debiti erano stati riconosciuti ai sensi di quanto previsto dall’art. 194 del D.lgs. n. 267/2000 nonché a fornire chiarimenti in merito alla natura dei debiti stessi».
Il 18 febbraio 2015 con nota prot. n. 109/E, il responsabile finanziario del Comune ha confermato l’elenco dei debiti non riconosciuti con una modifica al debito Enel, che si dava riconosciuto, alla data di concessione dell’anticipazione, per l’importo di 3.800.000,00 euro.
Con nota n. 169/E del 20 febbraio 2015, lo stesso responsabile finanziario confermava tutto, modificando ulteriormente il debito Enel, che risultava pari a 2.300.000,00 euro. Si chiariva che risultava riconosciuto alla data di concessione dell’anticipazione.
A questo punto la Cassa Depositi e Prestiti, con nota del 18 agosto ( prot. U 2040559/15) ha disposto, abbrevio di molto la corrispondenza, che il Comune effettui

«il rimborso anticipato parziale per l’importo complessivo dei debiti fuori bilancio non ancora riconosciuti, ai sensi dell’art. 194 del TUEL, alla data in cui è stato stipulato il contratto di anticipazione».

E conclude con l’invito

«a far pervenire, nel più breve tempo possibile anche per evitare un maggior aggravio di interessi, una dichiarazione a firma del responsabile del servizio finanziario da cui risulti l’importo complessivo dei debiti fuori bilancio non riconosciuti ai sensi dell’art. 194 del TUEL alla data in cui è stato stipulato il relativo contratto di anticipazione.»

Domando, dunque:

1°. considerato che i pagamenti sarebbero dovuto avvenire entro 30 giorni dall’erogazione della rata di anticipazione, come previsto al già citato all’articolo 1, comma 14, del D.L 35/2013, perché non ha provveduto nei termini al riconoscimento dei debiti fuori bilancio?
2°. le sembra corretto, dopo aver ritardato i pagamenti sino a farsi ritirare l’anticipazione ottenuta, comunicare alla popolazione che finalmente, dopo anni di ritardi, la sua Amministrazione è riuscita a risolvere il problema (quello di Scicli) quando per ben due anni non ha voluto sentirne parlare?
3°. perché, nonostante le mie ripetute istanze a pagare il debito, previo, è ovvio, il dovuto riconoscimento, ha rifiutato di concordarlo e di pagarlo entro i termini di legge?

Oggi lei, Signor Sindaco, si dichiara soddisfatto per aver finalmente chiuso l’accordo con Scicli; ma deve spiegare, alla cittadinanza, non la sua inesistente vittoria, ma le conseguenze del suo ritardo nel riconoscimento del debito. Perché:

-ha peggiorato la situazione economica del comune di Scicli;
-ha prolungato il debito del comune di Modica sino al 2021. In base all’accordo concluso, infatti, Modica dovrà pagare 1.200.000 euro entro 30 giorni dalla stipula dell’atto transattivo; 800.000 euro nel 2016; 800.000 euro nel 2017; e 709.000 euro ogni anno dal 2018 al 2021;
-ha rimesso in discussione la solvibilità del comune di Modica, in quanto avremmo potuto estinguerlo entro il 2015 con soldi certi e già in cassa, che per incompetenza, strafottenza e arroganza, il Comune dovrà restituire anzitempo. Oggi, con quali soldi conta di pagare le rate concordate? Non è che abbia fatto i conti di addossarlo, com’è nei numeri, alle Amministrazioni che verranno?
-ha determinato un aumento della quota degli interessi che dovranno essere pagati alla Cassa Depositi e Prestiti. Lei, probabilmente, ha pensato di tenere il gruzzoletto in banca, rinunciando a pagare i creditori dopo anni di attesa, per evitare di far maturare interessi sulla scopertura di cassa di 21 milioni di euro. Purtroppo non è così, perché per ogni giorno di ritardo nel pagamento delle somme del Dl 35 si accumulano nuovi interessi oltre a quelli conteggiati nella rata annuale di rimborso. Non solo, ma l’accordo di cui lei si vanta era stato accertato e concordato già il 6 marzo del 2012. In questo senso lei è stato solo negativo, perché ha fatto perdere, al Comune, le somme che aveva ricevuto dalla Cassa Depositi e Prestiti. Quello che sto affermando risulta dal verbale prot. n. 38841 del 1° settembre 2015, sottoscritto dall’Ing. Denaro per il Comune di Modica e da Grazia Maria Galanti per il Comune di Scicli;

6°. il milione di debiti non riconosciuti verso l’Enel, considerato che il pregresso debito era stato transatto per 16.300.000,00 euro sino al 14 novembre 2014 (delibera n. 89 del 10 dicembre 2013), a quali consumi dobbiamo riferirlo? La domanda ha un senso chiaro se consideriamo che nel bilancio di previsione 2014 era previsto un consumo energetico annuo pari a 2.800.000 euro. Certamente non poteva nascere dai consumi di un mese e mezzo, ossia dal 15 novembre al 31 dicembre 2013;
7°. l’Amministrazione ha già provveduto a restituire alla Cassa Depositi e Prestiti le somme chieste indietro?
8°. a quanto ammontano, in atto, i debiti non riconosciuti per i quali deve procedersi alla restituzione? Mi riferisco in particolare ai debiti verso l’Ato, qualificati fuori bilancio nella nota 53271 del 31 ottobre 2014 e certi, liquidi ed esigibili, nella delibera di giunta n. 162 del 29 agosto 2015. Se fosse vero quanto riportato in delibera perché non sono stati ancora pagati? Inoltre, perché nello stesso atto è stato riconosciuto un debito di 4.750.000 euro a fronte di una somma debitoria vantata dall’ATO di 5.515.066,83 (nota prot. 38933 del 1.09.2015)?
9°. con quali somme intende provvedere al pagamento dei debiti che per sua responsabilità non sono ancora riconosciuti e per i quali dovrà, sempre per sua responsabilità, restituire l’anticipazione alla Cassa”?

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