Estorsione ai proprietari di una villetta di Pozzallo. Due anni di reclusione inflitti a una cubana

avv. pediliggieri

Aveva chiesto 15 mila euro per lasciare l’appartamento che aveva in comodato gratuito a Pozzallo. Il Giudice unico del Tribunale di Ragusa, Vincenzo Saito, ha condannato a due anni di reclusione, al risarcimento danni in favore delle parti civili e al risarcimento delle spese legali, la 40enne Maria Arozarena Fumero, cubana, difesa dagli avvocati Francesco Giardina e Mario Caruso, accusata di estorsione. La donna, giunta a Pozzallo dove aveva intrapreso una relazione con G.C., accusato in concorso di reati legati alla truffa all’Inps(su questo sono stati entrambi assolti),

nel 2006 aveva avuto da una famiglia pozzallese la possibilità di abitare nell’immobile, senza nulla pagare per via delle conoscenze che G.C. aveva coi proprietari. Questi ultimi, ad un certo punto, avevano deciso di andare ad abitare nella villetta in riva al mare perché uno di loro aveva problemi a deambulare. Avevano, quindi, chiesto che l’immobile fosse lasciato libero. La cubana, però, non aveva sentito ragioni ed anzi, alle insistenze, aveva chiesto 15 mila euro per liberare la villetta arrivando persino a minacciare la famiglia con frasi del tipo “non te la godrai mai, avrai 15 anni di pene. Nel giugno 2011 l’imputata fu raggiunta da una lettera ufficiale di rilascio e a quel punto si recò all’agenzia delle entrate registrando un contratto come affitto sommesso. I proprietari, allora, decisero di denunciare i fatti che hanno portato al processo. La villetta non è stata mai ufficialmente consegnata anche se la Fumero non ci abita più poiché è rientrata a Cuba senza restituire le chiavi. Sono due le parti civili costituite, rappresentate dall’avvocato Raffaele Pediliggieri.

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