XXII GIORNATA MONDIALE ALZHEIMER “RICORDATI DI ME” – L’ASP DI RAGUSA PARTECIPA ALLA 2^ CAMMINATA

alzheimer

Il Centro diurno Alzheimer dell’Asp e l’Associazione Familiari Alzheimer Ragusa – AFAR di Ragusa organizzano la seconda Camminata: “Per ricordarsi di chi dimentica” un evento per sensibilizzare sulla malattia di Alzheimer. In occasione della XXII Giornata Mondiale Alzheimer, il Centro Diurno Alzheimer dell’Azienda sanitaria, in collaborazione con la neonata Associazione dei familiari AFAR, organizza domenica, 20 settembre, dalle 10 alle 12, a Marina di Ragusa in piazza Duca degli Abruzzi la “2^ Camminata”.
La Camminata è rivolta ai pazienti ed ai loro familiari, agli operatori del settore e a tutti coloro che desiderano conoscere e capire la malattia di Alzheimer, e cosa significa affrontare e gestire la vita a fianco di una persona che ne è affetta. La passeggiata, alla quale partecipano altre Associazioni (Amunì e Aiad), parte da piazza Duca degli Abruzzi sul Lungomare Mediterraneo, che significa anche godere dell’aria del mare e del paesaggio litorale straordinario, fino al Porto Turistico e ritorno.

La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 60% di tutti i casi). E’ un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando quell’insieme di sintomi che va sotto il nome di “demenza”, cioè il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione.
E’ importante la sensibilizzazione su questa malattia, i dati riportati dall’ultimo Rapporto sono preoccupanti. Nel mondo le persone che hanno superato i 65 anni la frequenza complessiva della demenza è circa del 7% mentre negli 80enni è del 30% circa. In tutto sono 46,8 milioni le persone affette da una forma di demenza. In Italia ci sono 1.241.000 persone con demenza che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050. I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro. Sostenere le persone malate e le loro famiglie è compito di tutti, perché prima ancora che medico, si tratta di un problema sociale: non sono, infatti, i soli malati ad essere colpiti, ma tutti coloro che sono ad essi legati e che li assistono, i familiari in primo luogo. Inoltre, in ordine alle peculiarità della malattia, è necessario imparare un modo originale a prendersi cura delle persone malate che pochi hanno avuto modo di sperimentare.

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