Consiglio comunale di Modica. Agenda finanziaria dell’Ente. 4 ore di confronto sui punti di sintesi per risolvere la questione

Quattro ore di dibattito non sono bastate a individuare al consiglio comunale un punto di sintesi certo sulla questione finanziaria che investono l’ente: conto consuntivo 2014, bilancio di previsione 2015 e piano pluriennale finanziario attualmente sotto la lente della Corte dei Conti.

Il confronto nel civico consesso è stato, però, utile a chiarire alcune posizioni come a dibattere sui punti di forza e di debolezza del piano, sulla possibilità di un’azione condivisa da tutto il consiglio del come affrontare la questione economica, sulla necessità di avere un responsabile a capo dell’ufficio di ragioneria ricorrendo ad una risorsa esterna. Il dibattito è stato poi rinviato a lunedì 28 settembre alle ore 19,30.
Presenti 23 consiglieri la seduta si apre con un intervento del presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa, che ricorda che l’ultimo consiglio comunale si è svolto due mesi fa considerata l’assenza di argomenti da portare in civico consesso; prende atto che si è ristabilito l’organico all’interno dell’ufficio di presidenza e da notizia che il segretario generale, dr.ssa Carolina Ferro, sarà trasferita al comune di Caltagirone a far data dal 1° ottobre p.v.
La dr.ssa Ferro non sarà più presente nel civico consesso e ha già dato le dimissioni anche da responsabile ad interim dell’ufficio ragioneria. Fa una cronistoria del conto consuntivo 2014 adottato con una seconda delibera di giunta ma sarà necessario farne una terza. Il presidente ha avuto una interlocuzione con il commissario ad acta, dr. Saieva, nominato dalla Regione, il quale rispettoso dei ruoli segue attentamente l’evoluzione della situazione.
Ricorda la scadenza perentoria del 30 settembre p.v. come termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione 2015. La segretaria generale, dr.ssa Ferro, in una nota ha valutato che l’ente avendo un piano di riequilibrio sub judice il termine non è da considerarsi perentorio.
Su richiesta di dodici consiglieri della minoranza ha inteso convocare il consiglio di questa sera avente ad oggetto il piano finanziario pluriennale dove insistono posizioni diverse, vedi quella dell’amministrazione e quella dei revisori dei conti.
Necessario quindi fare chiarezza sullo stato delle cose. Poi all’ordine del giorno ha inserito il Piano triennale di Opere Pubbliche, ma solo come discussione in quanto il punto va deliberato in uno con il bilancio di previsione.
Apre la serie degli interventi il consigliere Luigi Giarratana il quale valuta che una discussione delicata come questa necessita della presenza anche del responsabile della ragioneria. Il presidente deve garantire questo.
Il presidente Garaffa sostiene che la questione va posta all’amministrazione.
Il consigliere Giovanni Spadaro spiega che come gruppo di opposizione ha richiesto la convocazione del consiglio perché all’arrivo delle relazioni di supporto del piano pluriennale si è messo in moto la necessità di fare chiarezza di come stanno le cose: ascoltare la relazione dell’amministrazione e quindi quella dei revisori dei conti e da lì fare un’analisi della situazione per capire meglio. C’è una forte preoccupazione in città che va dipanata con chiarezza.
Il consigliere Tato Cavallino si rammarica per il fatto che da mesi ci sono interrogazioni giacenti in segreteria. Stigmatizza l’atteggiamento del segretario generale che con una nota lascia la città in un momento così delicato. Rileva poi il distacco tra sindaco, amministrazione e Presidente del consiglio comunale che non depone a favore delle attività delle istituzioni.
Poi denuncia il fatto che è stato smantellato il personale della biblioteca che è andato a rimpolpare la segreteria della presidenza del consiglio comunale; biblioteca che dovrebbe essere riaperta a breve e dove poi mancherà il personale.
Rileva l’assenza di un incontro su un argomento così importante come quello relativo ai documenti economici finanziari. E’ necessario fare chiarezza.
Il presidente del consiglio comunale non si sente di avere responsabilità su quanto denunciato da Cavallino; l’ufficio di presidenza è quello che garantisce i percorsi democratici nel dibattito politico.
La segretaria generale ha poi assunto iniziative di cui non era a conoscenza e ha dovuto fare scelte per tutelarsi.
Ricorda che il 3 settembre scorso si è svolto un incontro sull’argomento piano alla presenza dell’amministrazione, dei consiglieri e dei revisori dei conti.
Sui rapporti con l’amministrazione ribadisce che questo rappresenta l’esecutivo e il consiglio ha il controllo dell’azione amministrativa e il presidente ne garantisce l’attività.
Il consigliere Giorgio Falco denuncia l’allarmismo che il presidente del consiglio ha fornito sull’argomento piano, parlando di dissesto. Rileva che all’ufficio di presidenza giacciono interrogazioni dal mese di maggio e quindi si poteva convocare una seduta ispettiva nell’arco dei due mesi.
Il presidente del consiglio comunale ribadisce che l’invito fatto ai cittadini di venire in consiglio serve invece a dare tranquillità alla pubblica opinione in quanto si deve fare chiarezza sull’argomento finanziario.
Il consigliere Luigi Giarratana auspica che quanti più cittadini possano partecipare al civico consesso non condivide l’allarmismo che è stato creato sull’argomento.
Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che si intende comprendere meglio quanto è stato scritto e avere dei commenti sulla richiesta della Corte della Corte, necessaria la risposta dell’amministrazione e l’asseverazione fatta dai revisori dei conti.
Si sono ravvisati elementi di discordanza tra le valutazioni. Quindi l’amministrazione ci dica cosa ha replicato ai quesiti posti dal magistrato contabile quindi ascoltare l’intervento dei revisori dei conti in modo da farsi un’idea chiara sulla situazione atteso che si è estremamente preoccupati.
Per l’amministrazione relaziona l’assessore Enzo Giannone. Sostiene che il piano di riequilibrio il 20 dicembre 2012 è stato approvato e ha seguito un iter molto lungo per rimodulazione (il 14 luglio 2013) e permetteva alla nuova amministrazione, entro sei mesi dall’insediamento, di formulare un nuovo piano redatto poi il 24 gennaio del 2014.
Il ministero degli Interni aveva dato un parere non favorevole; parere obbligatorio e non vincolante. I giudici contabili sono quelli che devono esprimere il giudizio definitivo.
Il nuovo piano rimodulato, purtroppo visto che i tempi non sono stati rispettati dopo un anno e mezzo che il piano giaceva nel Ministero, ha richiesto dei chiarimenti espressi e comunicati dalla Corte dei Conti all’ente. Il magistrato contabile, visto l’arco di tempo passato, ha chiesto se ci sono ancora le condizioni per approvare il piano o meno: l’amministrazione ha fatto le proprie considerazioni e i revisori altre.
Ci sono punti di debolezza e di forza. Per i primi c’è la problematica legata alla bassa riscossione dei tributi,
un difetto che c’è da almeno venti anni. L’amministrazione su questo punto ha scelto la strada di una maxi rateizzazione che smaltisce una parte dei residui attivi che ci sono.
Il passo successivo è quello di recuperare il resto con un’azione coattiva per quanti non hanno inteso rateizzare e non pagano i tributi.
Questo è il metro che sarà usato per gli evasori.
Nel 2013/14 si sono registrati avanzi di amministrazione, elemento di positività, registrati nei rendiconti.
Un’azione che consentirà di ridurre i debiti fuori bilancio, e ancora abbattere il disavanzo generale di almeno dieci milioni di euro. L’amministrazione sta mettendo in campo tutte le azioni per considerare il credito come certo ed esigibile.
Si è fatto emergere quanto più possibile i debiti originati dal contenzioso ricostruendo la mappa del passivo legato alle sentenze e quindi quantizzato nel piano di riequilibrio.
Nella relazione sono stati posti gli aspetti positivi frutto della politica finanziaria posta in essere dall’amministrazione.
Il maggior debito fuori bilancio è con la Multiservizi che potrebbe essere sanato il prossimo anno con un pagamento in dieci anni; sono emersi 1.400.000,00 euro di debiti fuori bilancio di anni precedenti che sono stati rilevati nel piano. Questi elementi hanno peggiorato l’aspetto del documenti finanziario.
Alle passività potenziali fanno però da contraltare le attività potenziali; il risparmio del personale è di sei milioni e ottocento mila euro e questo bilancia il quadro dei debiti.
La dr.ssa Annamaria Aiello, presidente del collegio dei revisori dei conti rileva che il collegio ha dovuto lavorare sul filo dei minuti, sotto ferragosto, con tempi molti limitati con complesse richieste istruttorie che sono state poste dalla Corte dei Conti.
Nel merito della relazione si doveva rispondere al confronto tra l’annualità del 2012 e il tempo trascorso. Ministero che ha inviato alla Corte dei Conti una serie di quesiti che sono stati girati all’ente toccando le criticità storiche del comune di Modica che sono diventate fortemente strutturali.
Dal 2012 al 2014 non sono stati fatte valutazioni di merito che saranno rese note nel conto consuntivo 2014.
Alla corte è stato detto che c’è un ente che ha dei punti di forza (prodotti avanzi di competenza grazie al recupero di evasione iniziata dal 2010 e non si è completato) e punti di debolezza (deficienza strutturale della cassa). Alla lenta riscossione si registra una velocità nei pagamenti negli anni 2012/13/14; c’è un divario tra quanto si riscuote e quanto si paga e questo è un dato critico che impone il ricorso al tesoriere. Sul rapporto finanziario la Corte dei Conti ha posto l’attenzione sulla capacità di riscossione e non creare dall’altro debito. Malgrado l’amministrazione pur prodigandosi nel mettere le misure non solo decollate nel 2014 e quelle precedenti daranno i loro frutti nel futuro ovvero nel 2015/16.
Il periodo decennale del piano finisce nel 2021 e avendo un periodo più limitato di tempo tutti i punti di debolezza vanno affrontati e sanati.
Sui debiti fuori bilancio una parte sono stati riconosciuti, altri pagati e ancora altri da riconoscere e da pagare. Quelli del 2014 non sono stati inseriti nel piano ma assorbono liquidità. L’altro punto debole il contenzioso che è tutto in evolversi: l’ente deve adottare una principio di sana gestione. Sono otto i milioni di euro come previsione sul contenzioso che va però meglio qualificato.
Altro elemento negativo sono le partecipate: nessun provvedimento è stato fatto per liquidare la Multiservizi dove insiste un rapporto debito/credito che potrebbe essere risolto solo se l’Ente avesse la liquidità per regolare la partita. Il quadro debitorio è grave ma va posto rimedio.
Per i servizi per Modica il rapporto debito/credito si trova in un rapporto non pesante.
Il personale è un altro punto di negatività. I prepensionamenti produrranno risparmi nel tempo ovvero 600mila euro che si sommeranno ogni anno. Poi c’è il problema della stabilizzazione degli ex contrattisti che è diventato strutturale; l’ente deve dimostrare di fronteggiare questi costi. Un altro elemento su sui la Corte chiede notizie è il rapporto con la Cassa Depositi e Prestiti.
L’ente ha incassato 64.493.000,00 euro per mettere in equilibrio l’ente e su questo il comune si è impegnato a pagare debiti certi ed esigibili al 31 dicembre del 2012. Ad oggi buona parte della la liquidità è stata utilizzata, altra è rimasta non impiegata.
Un altro elemento negativo è l’anticipazione di tesoreria e le somme vincolate che presentano un attivo di undici milioni di euro che è la parte che deve servire a pagare i debiti; questo è un elemento positivo e si ripercuoterà nel bilancio di previsione 2015.
La Corte si rende conto che questi limiti strutturali ventennali non possono risolversi in un anno.
Il nocciolo della questione su cui il consiglio deve riflettere sui sacrifici che gli anni che verranno: devono essere rivisitati i processi di spesa legati agli introiti e quindi alla disponibilità di cassa atteso il nuovo tipo di bilancio che andrà a farsi.
Non condivide l’atteggiamento del segretario generale nella sua funzione di responsabile di ragioneria quando ritiene inutile fare il bilancio di previsioni 2015: non bisogna arrendersi ma evidenziare alla Corte dei Conti la valutazione sull’ attendibilità di un piano che possa consentire nel tempo il riequilibrio di bilancio. Bisogna fare il massimo sforzo negli anni prossimi: bisogna accelerare i tempi sul conto consuntivo 2014 e il bilancio di previsione del 2015 prima che arrivi la decisione sul piano di riequilibrio.
Il servizio ragioneria deve essere un servizio ben strutturato e ben preparato ad affrontare le misure contabili previste dalla nuova legislazione.
Necessario adottare il rendiconto bisogno chiudere, se per il bilancio di previsione rimane la data del 30 settembre non crede che potrà essere rispettata; non può farsi in quanto prima bisogna approvare il conto consuntivo 2014. La conseguenza è quella che l’ente dovrà operare in esercizio provvisorio e quindi costretta ad effettuare solo spese strettamente obbligatorie.
Il consigliere Vito D’Antona avverte un allarme su questa questione che viene espressa in questa seduta del consiglio voluta dalla minoranza; registra un’adeguatezza dell’assessore al bilancio nell’affrontare il grave tema in questione.
Ci sono questioni antiche che pesano come l’approvazione della pianta organica negli anni ottanta. Non avere un ufficio ragioneria è una scelta politica contabile di questa amministrazione e non di altre: scelta che fu fatta quando ci fu l’insediamento di questa amministrazione.
Non va sottovalutato il fatto che la relazione dei revisori dei conti sulla relazione dell’ente è di forte criticità sul piano delle valutazioni e dei numeri; secondo D’Antona si è al di là dell’allarmismo ovvero si è alla frutta.
Al 23 settembre non c’è una traccia di rendiconto quando andava approvato entro il 30 aprile. Se questo è il quadro, l’assessore avrebbe potuto dire che si sta lavorando e alcune cose sono state fatte e comunicarlo al consiglio, e ai revisori dei conti. Lo preoccupa la provvisorietà, l’atteggiamento disinvolto nei confronti di un tema così delicato. Dica l’amministrazione cosa sta facendo e come intende procedere. La Corte dei Conti è in possesso di due relazioni: una dell’amministrazione e una dei revisori dei conti. Il magistrato giudicante darà peso a quella tecnica. C’è comunque il tempo per cambiare registro. Bisogna intanto non annunciare spese e impegni futuri da parte del Sindaco: l’acquisto di azioni dell’aeroporto di Comiso, dell’università, conseguire la gestione del Palarizza.
I risultati sono questi. Conto consuntivo non approvato, il bilancio non c’è e un piano di riequilibrio sotto giudizio.
L’esigenza di ripristinare le somme vincolate, come dicono i revisori, la dicono tutta sulla gestione di cassa.
Quella finanziaria è la madre di tutte le battaglie. Porta l’esempio dei maggiori accertamenti di residui per 12 milioni e mezzo inseriti in due bilanci che non sono stati riscossi. La questione finanziaria deve avere la stessa attenzione di altri servizi che l’ente garantisce. La verità è quella che la situazione di oggi è peggio di quella di prima. Necessario ed urgente fare una riscossione dei tributi e un taglio della spesa.
L’Assessore Rita Floridia voleva conoscere il contenuto di una lettera della segretaria generale e chiede che venga letta in aula; il presidente del consiglio fa sapere di avere inviato a tutti la nota. L’assessore Floridia ritiene che la lettera è stata strumentalizzata dal consigliere Vito D’Antona.
La lettera viene letta dal presidente Garaffa.
Il consigliere Carmelo Cerruto rileva come la Corte dei Conti richiede se e in che misura si è tenuto conto delle misure di risanamento previsto dal piano di riequilibrio. Si domanda al comune e ai revisori se il piano redatto sia stato rispettato. Dalla relazione dell’assessore non si evince se l’ente ha rispettato il piano oppure no. Il collegio dei revisori, il cui intervento non ha soddisfatto in quanto non coerente con la relazione scritta, demolisce quanto sostiene l’amministrazione.
La Corte dei conti vuole sapere perché la spesa invece di diminuire aumenta, perché i contrattisti sono stati stabilizzati a 33 ore, perché non si riesce a far crescere la capacità di riscossione, perché non si è liquidata la Multiservizi. Si registra la fuga del segretario generale che invia le dimissioni irrevocabili da responsabile dell’ufficio ragioneria in questo momento. Chiaro il fatto che non voleva rispondere alle domande dei consiglieri. Cosa sta facendo l’amministrazione? Necessario rimodulare il piano di riequilibrio che sarà certo con la dimissioni di questo sindaco e la nascita di una nuova amministrazione che consentirà di redigere un nuovo piano di riequilibrio finanziario.
Il consigliere Ivana Castello ricorda l’origine delle criticità partendo dal consuntivo del 2007 dove si registrò un debito di 21 milioni di euro. Poi ancora dodici milioni di euro (anni 2011-12) di debiti fuori bilancio e poi ancora debiti nascenti da contenzioso. L’amministrazione Buscema decise di avviare il percorso di risanamento finanziario. Adesso si è posto un piano di riequilibrio e lo ha confrontato con quello redatto dal sindaco Buscema per capire differenze e il rispetto delle criticità. Si comincia con l’anticipazione di cassa che produce indebitamento che è notevole con l’attuale giunta che ha quasi utilizzato l’intera anticipazione.
Altra criticità l’incapacità di accertamento per crea debito. Registra che nel 2013, nel 2014, nel 2015 c’è un aumento della tassazione. L’amministrazione ha aumentato le entrate per avere poi gli incrementi di IMU e Iperf e quindi maggiori residui attivi. Ottenere gli avanzi di amministrazione in questo modo è facile. Questo significa avere disatteso le indicazioni della Corte dei Conti. Si registra un aumento indiscriminato delle entrate come riferisce anche il magistrato contabile. Altra criticità sono i debiti fuori bilancio e si riferisce a quello di Scicli prolungato sino al 2021 e ai residui passivi che potevano essere pagati a luglio 2014.
Poi ancora non è stato completato il riaccertamento dei residui malgrado i gruppi di lavoro e lo straordinario dato ai dipendenti.
Il consigliere Luigi Giarratana richiama tutti ad un maggior ottimismo atteso che anche l’opposizione sta producendo proposte. L’amministrazione ha fatto scelte importanti e positive che devono cogliere l’obiettivo. Per quanto riguarda l’aumento di IMU e IRPEF bisognava farlo visto che era stata ereditata da questa amministrazione e confermarla per mettere in equilibrio il bilancio.
Tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, devono dare il loro contributo per produrre risultati.
Il consigliere Andrea Caruso ritiene necessario potenziare l’ufficio ragioneria con persone capaci; esorta il sindaco ad affidarsi ad un esperto esterno. Urgono competenze che questa amministrazione non ha.
Il consigliere Tato Cavallino evidenzia che condivide il pensiero del consigliere D’Antona soprattutto sulle proposte risolutive come quella di evitare il dissesto. Creare una sinergia tra le forze in campo per superare questo difficile momento. Necessario trovare una figura terza nella gestione della ragioneria.
La seduta per alcune tensioni dialettiche viene sospesa dal presidente Garaffa.
Alla ripresa sono presenti 27 consiglieri e la presidente del collegio dei revisori dei conti precisa che il loro ruolo non è quello dell’amministrazione. Valutano che portare al 65% la capacità di riscossione e portare ad un meno 15% il taglio della spesa consentirebbe all’amministrazione di poter concretizzare l’obiettivo; la scelta di merito, cioè sulle cose da fare, spetta all’esecutivo. I revisori dei conti sono organi di controllo.
L’ente deve essere salvaguardato comunque e il collegio dà al consiglio le valutazioni e gli spunti di riflessione utili per questo obiettivo.
Necessario cambiare i tempi dell’introito delle risorse che non può avvenire nel secondo semestre dell’anno atteso che i trasferimenti di Stato e Regione nella pratica non ci sono più e vanno fatte scelte precise da parte dell’esecutivo. Non bisogna arrendersi. Bisogna rivedere il piano perché ci sono le condizioni per farlo. Bisogna chiedere un’opportunità alla Corte dei Conti.
Bisogna poi completare gli atti del bilancio di previsione e il lavoro da fare è tanto ed è per questo non condivide l’atteggiamento della segretaria generale nella qualità di responsabile del servizio ragioneria.
Il consigliere Piero Covato ritiene che l’opposizione vuole speculare su questa situazione usando aggettivi impropri nei confronti dell’amministrazione Abbate. Rivendica la positiva attività amministrativa di questi due anni di governo della città: la qualità dei servizi sociali, la maxirateizzazione del tributi tanto per fare un esempio, sono frutto di una buona politica.
Valuta importante che ci si ritrovi tutti attorno ad un progetto comune, maggioranza e opposizione, teso ad evitare il dissesto per tutelare diritti e servizi alla comunità.
Il consigliere Giovanni Scucces invita il presidente del consiglio comunale a non fare interventi tra quello di un consigliere ed un altro al fine di evitare spunti polemici.
Registra una disponibilità alla collaborazione; un passo avanti rispetto al passato quando la maggioranza l’ha negata. Allora ci si convinca con i numeri sulla bontà dei ragionamenti illustrati dalla maggioranza. Il consiglio si assuma le proprie responsabilità e decida.
Il sindaco, a conclusione del dibattito, valuta che gli spunti della consigliere Ivana Castello non rispondono a verità; non vorrebbe parlare del passato, che è ormai è andato, ma non può farne a meno anche se bisogna valutare il presente e il futuro.
La scelta sciagurata è vecchia di tantissimi anni. Le cause sono state un organico eccessivo e l’invenzione delle municipalizzate, che valgono quattro milioni di euro l’anno, utili a fare assunzioni. Risorse che mancano per gli investimenti nel territorio. Oggi la pianta organica è stata approvata dal Ministero: questo è un fatto certo. In ordine alla capacità di introitare somme bisogna fare i conti con il taglio notevoli dei trasferimenti da Regione e Stato. Una volta erano di 12 milioni di euro, oggi ridotti a 3.600.000,00 euro.
L’aumento delle anticipazioni di cassa devono tenere conto che tre anni fa fu contratto un prestito con la Regione di 10 milioni di euro per le partire correnti. Per quanto riguarda le nuove regole della contabilità di bilancio dubita che la Regione e lo Stato siano nelle condizioni di versare il 1° gennaio di ogni anno i trasferimenti, questo non crede che sia possibile.
Ricorda lo sforamento di 5 milioni di euro nel 2012 che fece saltare il patto di stabilità; capitale e multa non pagati solo perché la Sicilia è una Regione a statuto speciale.
Ricorda gli accertamenti mai fatti sul ruolo acqua in cui non erano state fatte le bollette ai cittadini.
Ricorda che ogni contenzioso è un debito fuori bilancio. La transazione con il comune di Scicli aveva il contendere negli interessi e mai sulle sorte capitale. La transazione è stata favorevolmente chiusa dal comune di Modica con i commissari e il pagamento diluito sino al 2021. Un’operazione che ha fatto risparmiare ai cittadini di Modica centinaia di migliaia di euro per sorte interesse.
Informa di un’audizione resa alla Corte dei Conti nel corso della quale ha illustrato le scelte fatte dall’amministrazione supportate dai numeri contenuti nella relazione dell’amministrazione. Rivendica i lavori affidati alle imprese che sono economia e quindi capacità di pagare i tributi.
Sul piano gestionale questa amministrazione ha voluto cambiare tendenza rispetto alla precedente amministrazione. Ha chiesto al Ministero degli Interni una deroga per quanto riguarda la possibilità di poter assumere un esperto di ragioneria e questo non gli è consentito.
Si assume la responsabilità delle scelta del segretario generale la cui scelta è stata affrancata da ogni condizionamento politico visto il suo curricula, solo di questo, purtroppo, si è fidato.
Sulla riscossione coattiva ai primi di ottobre partirà l’accertamento coattivo governato sempre dall’ente e affiancato da un’impresa esterna. Questo farà salire al quota del 48% di riscossione dei tributi.
Il sindaco invita a non creare allarmismi su questo argomento. Prende atto che c’è da parte di qualche consigliere di minoranza consenso per nominare un esperto di ragioneria e presto farà il bando per la nomina del nuovo segretario generale.
Il consigliere Carmelo Cerruto vuole sapere come intende governare il sindaco la spesa che è aumentata in due anni dell’11% e se vuole cambiare registro e mantenere le 14 Posizioni Organizzative.
Il sindaco risponde che l’impegno di spesa per il 95% è ingessato in quanto si tratta di spese obbligatorie, sulle posizione organizzative ha depositato alla Corte dei Conti le carte di nomine assieme a quelle dei dirigenti della precedente amministrazione risulta un risparmio sulla spesa dell’ente. Questo dovrà valutare il magistrato contabile.
Il consiglio viene rinviato a lunedì 28 settembre alle 19,30 per continuare il dibattito e affrontare le interrogazioni.

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