Modica. La chiusura del Convento della Badia al Quartiere Vignazza è ufficiale

suordonatella

La chiusura del Convento della Badia al Quartiere Vignazza è ufficiale. Lo conferma Suor Donatella Cappello, Madre Superiora Generale delle Suore Carmelitane. La decisione, insomma, è presa e le tre suore rimaste nella struttura di Via Santa Margherita sono già state destinate nel Monastero del Quartiere Dente. “La nostra congregazione rimane a Modica – dice Suor Cappello – ma non possiamo più permetterci due strutture in una stessa città. Mi piacerebbe che passasse il messaggio giusto e cioè che le Carmelitane non vanno via da Modica.

Purtroppo ultimamente troppe voci si sono rincorse, troppe polemiche, persino una petizione”. Erano stati circa 300 residenti a sottoscrivere una lettera attraverso la quale si scongiurava la chiusura del Convento che ospita le Carmelitane dal 1953. Questo Suor Donatella lo sa bene visto che è nata in quel quartiere e che i primi “passi” della sua vocazione li ha mossi in quell’immobile. “So bene tutto ciò – precisa – ma i residenti dov’erano quanto a seguito del terremoto abbiamo avuto bisogno e nessuno ci ha dato una mano. Abbiamo avuto necessità di realizzare un ascensore ma nessuno ci ha aiutato. Riguardo alla chiusura avevamo anticipatamente informato il Vescovo di Noto, Monsignor Staglianò, che ha condiviso questa scelta”. Alla base della decisione non ci sono motivi economici ma la scarsezza di iscrizioni alla scuola dell’Infanzia. “Avevamo appena cinque bambini all’asilo – spiega la Madre Superiora Nazionale – e siamo state costrette con grande dispiacere a licenziare il personale laico. I cali di iscrizioni erano evidenti di anno in anno, prima ne mancavano tre-quattro l’anno, fino a quando c’è stato il definitivo zero sui registri. E’ stato, pertanto, avviato un nuovo programma attraverso il quale è emerso palesemente che non è possibile permettersi due realtà nella stessa città e per questo è stata fatta la nuova scelta di vita comunitaria. Identico percorso è stato adottato ad Avola da confratelli. Le suore assicureranno la loro presenza, comunque, in parrocchia e tra i giovani. Ripeto, il vescovo ha condiviso questa scelta”. Adesso resta da stabilire quale sarà l’utilizzo che si darà alla struttura, frutto di una donazione da parte della famiglia Cerruto per fini assistenziali. Era un’opera pia a gestirla ma da diversi anni questi organismi non esistono più per cui è la Curia a esserne proprietaria. Si è parla, insistentemente, in città, di un centro di accoglienza per migranti o per famiglie disagiate. “Potrebbe essere un’ipotesi – conclude Suor Donatellla Cappello – ma sarà il vescovo a stabilire circa l’utilizzo. Noi come certezza abbiamo quella di trasferirci nel Convento di Via San Benedetto da Norcia, alimentando, in questo modo, il ridotto organico di consorelle che c’è in atto”.

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