L’omicidio del boss della ‘ndrangheta Brandimarte legato ad al controllo del traffico di droga? Possibili arresti

brandimante

Sarebbero una ventina le persone coinvolte nelle inchiesta sulla morte violenta Michele Brandimarte avvenuta nel mese di dicembre del 2014. Domenico Italiano, reo confesso dell’omicidio, pare potesse essere proprio insieme al Brandimarte ad un traffico di droga internazionale scoperto e smantellato dalla Dia, la direzione investigativa antimafia, che ha arrestato 48 persone tra cui un’intera famiglia di Vittoria, i Cilia, coinvolti nelle scorse ore in operazione analoga ed arrestati lunedì. Si prevedono dei possibili ulteriori arresti.

In riferimento al traffico internazionale di droga, le manette erano scattate per Giovanni Cilia, 61 anni, e per i figli Rosario ed Emanuele, di 35 e 40 anni, quest’ultimo residente a Roma. La cocaina viaggiava nei camion e nei furgoni di proprietà dei Cilia, titolari di un’azienda florovivaistica al mercato dei fiori di Vittoria, per coprire anche l’odore della droga ed eludere i controlli dei cani. L’organizzazione operava in ambito internazionale importando la droga dalla Colombia per destinarla in Olanda dopo aver fatto tappa a Roma grazie a ramificazioni estese non solo in Lazio, ma anche in Lombardia e Campania. La cocaina non veniva smerciata in Sicilia ma solo all´estero. Questa vicenda, come accennato, potrebbe essere ricollegata all’omicidio di Michele Brandimarte, esponente di spicco della n’drangheta calabrese verificatosi dieci giorni prima di Natale in via Cavour, tra le persone a passeggio nel «salotto buono» di Vittoria. Il sicario vuotò sulla vittima un l’intero caricatore di una pistola calibro 7,65 non concedendogli scampo.

L’omicidio se lo accollò Domenico Italiano, che si costituì a Gioia Tauro qualche giorno dopo senza però aver mai chiarito il movente del delitto. Che ci facevano Brandimarte e Italiano a Vittoria nell’ora e nel giorno del delitto, a 50 metri da via Cavour, la strada già addobbata a festa in attesa del Natale? L’interrogativo è resta inquietante, perché Brandimarte e Italiano hanno precedenti importanti, anche per fatti legati alla droga. Da qui il collegamento con l’altra vicenda del traffico internazionale di cocaina. Le persone indagate sarebbero in massima parte soggetti vittoriesi che avrebbero allacciato rapporti per lo spaccio di stupefacente con la mafia calabrese. E’ probabile quindi che Brandimarte fosse in trattativa su Vittoria per il controllo del traffico di droga.

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