Festa dei nonni al Boccone del Povero di Modica. Dai nonni il racconto, dai bambini l’attenzione

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Per il primo anno si è celebrata anche a Modica la festa dei nonni, su iniziativa della Caritas diocesana. Spontaneamente si è pensato come luogo alla Casa di riposo “Giacomo Cusmano”, nota come Boccone del povero: una Casa in cui le Suore Serve dei Poveri, con generosa e nascosta dedizione, accolgono gli anziani. Ed essendo il giorno della festa degli Angeli custodi, si è chiesto di presiedere al Vicario generale don Angelo Giurdanella, anche come segno di affetto e stima a un prete che con tanta dedizione si rende attento alla vita delle persone,

malgrado i molti impegni pastorali. Si respirava un clima molto bello man mano che la chiesa di Santa Maria della Misericordia, piccolo gioiello incastonato in un edificio ampio e spazioso che fu costruito con la generosità di Milano e di Palermo dopo l’alluvione del 1902, si riempiva di volontari, bambini, mamme della Casa don Puglisi e del cantiere educativo Crisci ranni, di operatori e volontari della cooperativa per la cura degli anziani “Solimai”, nata sul ceppo dello storico gruppo di volontari per gli anziani avviato nel 1979. C’erano anche le vicine Suore Carmelitane missionarie. Don Angelo nell’omelia ha ricordato che i nonni e gli anziani tutti, assimilabili ai nonni, hanno da offrirci la cura del racconto che sempre si rinnova, mentre i bambini e i giovani possono offrire l’attenzione. Nella reciprocità dell’amore, la cura dei bambini diventa conforto contro la solitudine, il racconto dei nonni diventa luce per la vita delle nuove generazioni. Angeli gli uni per gli altri! E Gesù – ricordava il vangelo del giorno – mette al centro i piccoli, non sono di età ma di condizione sociale, per dire che Dio la storia la fa “dal basso”, per dirci che nel farsi piccoli e nell’accogliere i piccoli è la vera grandezza. Accoglienza che rigenera i rapporti e la città! Dopo la messa c’è stata la festa: con i ragazzi di Crisci ranni che hanno rappresentato le storie di Giufà, con i canti siciliani, i dolci fatti in casa, con i ricordini preparati dal laboratorio di riciclaggio creativo delle mamme della Casa don Puglisi e del cantiere educativo Crisci ranni. Nella semplicità si è vissuto un momento per dire la chiamata della città a vivere come grande famiglia, ritrovando tutti quella centralità del cuore che permette alla vita di restare bella pur tra le prove e i limiti che ci caratterizzano come uomini.

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